Carburanti da domani al via il prezzo medio esposto

prezzo medio esposto
Foto di Bernd Schray da Pixabay

Da domani entra in vigore il prezzo medio esposto nei punti vendita di carburanti. In pratica i gestori di carburante dovranno esporre, oltre al prezzo praticato, il prezzo medio “regionale” se si è sulla viabilità stradale o quello “nazionale” sulla rete autostradale.

L’obiettivo è aiutare il consumatore a effettuare una scelta consapevole. In supporto agli altri strumenti digitali a disposizione come l’Osservaprezzi del Mimit che viene aggiornato quotidianamente. Su questo l’Unem, Unione energie per la mobilità ha pubblicato un veloce vademecum

Il rischio per la competitività con il prezzo medio esposto

Non sono tutti favorevoli alla misura. Secondo Faib, la Federazione dei gestori carburanti Confesercenti: “Il rischio – dice il Presidente Giuseppe Sperduto – è che si realizzi quello che le Associazioni di settore e la stessa Antitrust hanno pubblicamente denunciato, ossia un allineamento verso l’alto del prezzo medio, perché questo potrebbe stabilizzare sul mercato interno le spinte internazionali sui prezzi, togliendo spazio alla competitività”. Che ricorda come ai gestori non interessa tanto il prezzo finale ma la “marginalità fissa per erogato”.

La Faib denuncia anche la mancanza della distribuzione degli appositi cartelli ancora per diversi impianti. L’associazione segnala infine che nel periodo di ferie i distributori non sono tenuti ad aggiornare i cartelli.

La corsa dei prezzi continua

Non si arresta intanto la corsa dei prezzi carburanti. Federconsumatori continua a mettere l’accento sui prezzi finali che definiscono “eccessivamente elevati rispetto alla quota a cui si dovrebbero attestare”. La segnalazione nasce dallo studio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che  monitora le quotazioni dei prodotti petroliferi e l’andamento del cambio Euro/Dollaro. Stando a queste osservazioni la benzina oggi dovrebbe costare almeno 7 centesimi di meno al litro.Si tratta di circa 84 euro al mese in più nel caso della benzina e una ricaduta sui prezzi dei prodotti finali di altri 69 euro annui di spesa per famiglia.

Serve una riforma di sistema

La Faib richiede “un attento monitoraggio, da parte degli organi di vigilanza, per accompagnare il nuovo adempimento, senza accanimenti sanzionatori”. E scongiurare l’accanimento verso i gestori che sono la parte finale di una filiera esclusa da quanto sta accadendo a livello nazionale e internazionale che agisce sulla lievitazione dei prezzi. Come ad esempio “le quotazioni internazionali e sulle autostrade anche per effetto delle royalty dovute alle società concessionarie delle tratte e per la mancata riforma”. Situazione per cui la Faib auspica “Una riforma generale del settore che ripristini la piena legalità contrattuale e accompagni il processo di transizione energetica”.

Mentre secondo Federconsumatori è “necessario ed urgente” intervenire sui prezzi e rimodulare le accise. E attuare lo scorporo dell’accisa dall’applicazione dell’IVA sui carburanti. “Quest’ultimo dà luogo all’applicazione di una vera e propria tassa sulla tassa, ingiusta e inaccettabile” ribadisce l’associazione dei consumatori.


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