Per l’88% degli italiani la sfida del XXI secolo è rappresentata dal contrasto ai cambiamenti climatici, il 7% in più rispetto alla media europea. Sono alcuni numeri dell’indagine sul clima relativa al biennio 2021-2022 condotta dalla Bei.
Le opinioni degli italiani
L’indagine esamina le opinioni dei cittadini sui cambiamenti climatici e sulle azioni che i rispettivi Paesi dovrebbero adottare per contrastarli. Gli italiani ne percepiscono l’impatto sulla propria vita quotidiana in misura molto maggiore rispetto agli europei, si tratta del 91% contro il 77%.
Se poi si passa alla valutazione delle azioni promosse dal Governo per frenare la crisi climatica gli italiani sono pervasi da un certo scetticismo: l’86% ritiene di essere più preoccupato dell’emergenza climatica rispetto al governo. Il 57% degli intervistati ritiene inoltre che il proprio governo non faccia abbastanza per indurre i cittadini a modificare il proprio comportamento. L’81% è favorevole a misure governative più stringenti.
L’Italia dovrebbe utilizzare maggiormente le fonti rinnovabili
Per il 73% del campione l’Italia dovrebbe affidarsi maggiormente alle rinnovabili; per i cittadini europei la percentuale scende al 63%. Le fonti da sviluppare ulteriormente secondo gli italiani sono: l’energia nucleare al 6%, ben sei punti sotto la media europea, e il gas naturale al 6%, stavolta in linea con la media UE.
Gli strumenti per contrastare i cambiamenti climatici più popolari tra gli italiani
Per il 72% degli intervistati si dovrebbe introdurre una tassa sui prodotti e i servizi maggiormente inquinanti. Gli intervistati, poi, si dicono favorevoli a portare la garanzia minima dei prodotti elettrici ed elettronici a cinque anni e a sostituire gli spostamenti aerei con quelli in treni veloci a basse emissioni per i viaggi a corto raggio (87%). Per il 93% bisognerebbe sensibilizzare maggiormente i giovani riguardo ai consumi sostenibili.
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“Dobbiamo sostenere lo sviluppo e il concreto utilizzo di tecnologie rivoluzionarie, che devono essere accessibili anche per i Paesi in via di sviluppo. Nessuno dev’essere lasciato indietro”, ha affermato in una nota stampa Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Bei. “La Bei è uno dei principali finanziatori a livello mondiale dell’azione per il clima e in quanto tale ha il preciso compito di lavorare fianco a fianco con i governi e le amministrazioni delle città per sostenere l’attuazione del Green Deal europeo e aiutare l’Europa a diventare il primo continente a zero emissioni entro il 2050”.
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