La Commissione finanze del Senato, pochi giorni fa, ha posto il riallineamento fra benzina e gasolio come condizione nel parere favorevole al decreto legislativo di riordino delle accise, attuativo della delega fiscale. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, il rinnovo coprirà il biennio 2024-2026 per un fabbisogno di 260 milioni di euro nel 2025 che a regime diventeranno 500 milioni. Serviranno a coprire, secondo gli accordi, i 500 euro di una tantum a ristoro del 2024 e un aumento tabellare di 160 euro.
Accise benzina-gasolio verso il riallineamento
All’orizzonte si prevede l’aumento delle accise del gasolio tra 1 e 2 centesimi e il contestuale abbassamento di quelle della benzina. La condizione approvata dal Senato incarica l’esecutivo di definire il tendenziale riavvicinamento in un congruo arco di tempo. Il testo è ora atteso al Consiglio dei ministri per l’approvazione finale e sarà successivamente oggetto di un decreto interministeriale che ne indicherà i dettagli.
AssoDistil auspica che il riallineamento fiscale significhi “una riduzione delle accise sulla benzina e non invece un semplice aumento delle accise sul gasolio, misura che, in tal caso, finirebbe solo per penalizzare interi comparti” dichiara nella nota stampa.
AssoDistil: “Bioetanolo sostenibile ampiamente discriminato”
Con riferimento al bioetanolo sostenibile, “che consente almeno il 75% di riduzione delle emissioni di gas climaalteranti rispetto alla benzina”, l’associazione nazionale evidenzia però il disappunto poiché “gravato per legge da un’imposta pari a quella della benzina. Se poi quest’ultima è gravata da un’accisa di molto superiore a quella del gasolio, si comprende perfettamente come il bioetanolo sostenibile risulti ampiamente discriminato rispetto agli altri biocarburanti che invece beneficiano di accise molto inferiori, in quanto equiparate a quelle di gasolio e gas” afferma AssoDistil, concludendo: “In altre parole, è inaccettabile che chi oggi possiede un’auto a benzina o ibrida debba pagare più tasse degli altri”.
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