Autoproduzione: utenti molto interessati, ma manca conoscenza approfondita

I dati dello studio condotto da Euromedia Research per il GSE e presentato al Festival dell'Energia

IMG 8771I cittadini italiani sono sempre più interessati ai temi relativi alle energie rinnovabili e all’autoproduzione. Tuttavia, quando da un piano più generico si passa a un livello di maggiore approfondimento, emerge qualche lacuna sulla reale conoscenza di questi argomenti. A tracciare questo quadro è lo studio “Il nuovo consumatore informato”, condotto da Euromedia Research per il GSE e presentato ieri a Milano in occasione della prima giornata del Festival dell’energia (13-15 giugno).

Autoproduzione e autoconsumo collettivo

Dalla ricerca emerge come circa il 70% degli italiani si dichiari interessato all’argomento Fer e a tutto ciò che riguarda l’autoconsumo e l’autoproduzione. Tuttavia, ha spiegato Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, in queste affermazioni “c’è un fondo di bugia”, perché in realtà il livello di conoscenza non è abbastanza approfondito. La maggior parte del campione non ha infatti le idee completamente chiare su questi concetti. Accanto a questa situazione di luci e ombre c’è un dato “interessante”, come ha spiegato Davide Di Giuseppe, responsabile della funzione autoconsumo e comunità energetiche del GSE: quasi l’80% degli intervistati sarebbe favorevole ad aggregarsi con altri utenti per realizzare forme di autoproduzione e autoconsumo collettivo. Uno scenario che fa riflettere sulla necessità di prendere atto dei trend di cambiamento che stanno attraversando il settore energetico accompagnando quest’evoluzione in modo mirato. 

Politica e tecnologia a due velocità

A sottolineare le opportunità legate all’autoconsumo è stato nel corso del convegno anche Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, che ha spiegato come, sul fronte delle innovazioni, spesso le istituzioni politiche non riescano a stare al passo dello sviluppo tecnologico, che corre invece a ritmi sempre più rapidi. “In generale – ha spiegato Ciafani – i temi dell’autoproduzione e delle comunità energetiche sono dei tasselli decisivi con cui velocizzeremo il completamento del mosaico” legato agli obiettivi europei e, in generale, agli obiettivi di transizione energetica. Tuttavia per dare realmente un cambio di marcia è necessario avere “maggiore coraggio” su questi temi “a livello di visione”.

La manutenzione e il modello cooperativo

Quella della lentezza dell’azione politica non è però l’unica criticità che mina lo sviluppo di soluzioni innovative in ambito autoconsumo. Un altro elemento rilevante, come ha spiegato l’ad di Agici Marco Carta, è il fatto che questi impianti “paghino la sostanziale assenza di manutenzione”. ”Nel nostro Paese – ha spiegato Carta – abbiamo più di 10 GW di piccoli impianti, sparsi nelle villette di tutto il territorio nazionale, su cui il proprietario non fa manutenzione“. Una situazione che fa calare le performance di questi sistemi sotto la media nazionale. In questo scenario, ha spiegato l’ad, il passaggio alle comunità energetiche e all’ aggregazione di piccoli impianti gestiti da un operatore professionale potrebbe essere “la chiave di volta” per promuovere una gestione efficiente in questo settore.  

Nuovi servizi per un consumatore evoluto

Il tema del consumatore è stato declinato a più livelli nel corso del dibattito. A dare un esempio pratico di un modello cooperativo incentrato sulle fer è stato  Davide Zanoni, Presidente di e-nostra, che ha sottolineato come in Italia manchi “consapevolezza” e voglia di cambiamento sui temi dell’autoconsumo.

Salvatore Pinto, Presidente Axpo Italia ha invece sottolineato come la comparsa di nuove tecnologie nel settore energetico, porti alla necessità di un cambio di paradigma anche nella concezione del prosumer. Quello che l’utility si trova di fronte è infatti un utente “evoluto”, che produce energia e che, per questo motivo, richiede tutta una serie di “servizi a valore aggiunto”, come e-mobility, domotica, sicurezza. Tutti ambiti che le aziende energetiche non possono permettersi di trascurare.

A sottolineare l’ascesa di un consumatore sempre più attivo ed esigente è stato anche Andrea Arzà, Amministratore Delegato Liquigas, che ha spiegato come, per promuovere qualsiasi forma di innovazione nel comparto energetico, non si possa prescindere dall’accettazione da parte dell’utente.


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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.