LAgrande stangata dell’energia, con i super rincari in bolletta, rischia di compromettere anche la competitività della filiera industriale del vetro. Diversi settori stanno chiedendo al Governo di agire in fretta per mettere in campo una risposta strutturale capace di assorbire l’impennata dei costi per la fornitura di energia ed evitare la fermata degli impianti. L’allarme è generale: alcune imprese stanno valutando l’ipotesi di attuare lockdown energetici nei periodi di maggior consumo per compensare l’andamento congiunturale dei prezzi di mercato.
L’industria del vetro in Italia rappresenta un settore strategico per l’economia nazionale che interessa diversificati e fondamentali comparti quali farmaceutica, alimentare, automotive, arredo, solo per citarne alcune. Senza dimenticare il contributo alle perfomance in economia circolare: secondo i dati divulgati da Assovetro, nel 2020 il riciclo del vetro in Italia ha raggiunto il 79%, ben al di sopra del target europeo del 75% fissato al 2030.
Per un più approfondito focus di settore, Canale Energia ha intervistato il direttore generale di Assovetro, Walter Da Riz.
Avete recentemente affermato che senza interventi la vostra competitività e la vostra sopravvivenza corrono rischi senza precedenti. In che misura i rincari energetici stanno gravando sull’industria del vetro?
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2022 Anno internazionale del vetro. È questo un motivo in più per porre maggiore attenzione a una delle filiere tra le più rappresentative del made in Italy. Quali sono i numeri dell’industria del vetro italiana?
Quali sono le iniziative che il Governo dovrebbe mettere in atto per tutelare la produzione e l’occupazione del settore, oggi seriamente a rischio?
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