Per pianificare un’elettrificazione efficace nell’Africa sub-sahariana è “fondamentale” che i policy maker prendano in considerazione, accanto alle diverse esigenze di consumo delle famiglie in povertà energetica, anche quelle relative alla circolazione e al raffrescamento dell’aria (Acc – Air conditioning and cooling). E’ stato questo uno dei messaggi chiave emersi dallo studio “Il ruolo della circolazione dell’aria e della domanda di raffreddamento per la pianificazione dell’elettrificazione domestica nell’Africa subsahariana”, presentato il 21 dicembre durante un evento online di fondazione Cmcc. La ricerca è stata illustrata da Giacomo Falchetta, ricercatore dell’università Cattolica e della fondazione Mattei.
Domanda di raffrescamento, climate change e povertà energetica
“Circa il 20% del consumo totale di elettricità su scala globale è legato agli edifici”, ha spiegato Falchetta. “Ed entro il 2050 si prevede che questa quantità di energia aumenterà”. In questo contesto è importate valutare l’impatto della povertà energetica, che colpisce in maniera rilevante l’Africa sub sahariana. Non permettendo di avere accesso in modo adeguato all’elettricità. Questo fenomeno, che a livello globale interessa il 12% della popolazione, “impedisce alle famiglie di far fronte ai loro bisogni fondamentali e di adattarsi in maniera efficace al cambiamenti delle condizioni ambientali”. Ciò si traduce nell’impossibilità di mettere in atto azioni per la mitigazione del confort degli ambienti interni. Il tutto “con ripercussioni negative sullo stato di salute delle persone, sulla qualità del sonno notturno e sulla produttività lavorativa”.
Crescente domanda di raffrescamento e ruolo dei policy maker
Nei prossimi decenni l’aumento delle temperature legato al cambiamento climatico farà aumentare in modo considerevole la domanda di sistemi di condizionamento e raffrescamento. “Questo vuol dire che chi ha il ruolo di pianificare l’accesso all’elettricità deve valutare in modo esplicito i bisogni in ambito air conditioning and cooling dei soggetti più poveri possessori di un abitazione”. Il tutto mettendo questa questione tra i temi più importanti da considerare nel momento in cui si fa una valutazione dell’accesso ai servizi energetici di base. “Se non si procederà in questo modo i programmi di elettrificazione potrebbero lasciare in povertà energetica molte persone”. Questo perché si verificherebbe “un’insufficienza di disponibilità di energia”. Infine, “non si riuscirebbe ad andare incontro alla crescente domanda di elettrificazione”.
Modelli di dati climatici e analisi di scenario
A livello metodologico come è stato strutturato lo studio? La ricerca ha abbinato modelli di dati climatici, socioeconomici, demografici, satellitari e analisi di scenario per produrre stime e esplicite della domanda attuale e futura di sistemi Acc nell’Africa subsahariana. Il tutto valutando inoltre l’impatto di queste soluzioni sul processo di elettrificazione del territorio alla luce delle criticità del cambiamento climatico.
Un planning tool per i decision maker
Il principale obiettivo della ricerca, ha spiegato Falchetta, non è semplicemente quello di scattare una fotografia di ciò che potrebbe accadere nel lungo termine. L’idea è piuttosto quella “di fornire un planning support tool per i policy maker”. In altre parole, gli scenari ipotetici di criticità che la ricerca individua sono funzionali a sottolineare l’importanza di una pianificazione attuale su questi ambiti. Elemento chiave per ottenere un piano di elettrificazione efficace.
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