Lo stress derivante dalle ondate di calore è la principale causa di morti premature legate al clima in Europa. Per contrastare questo impatto soprattutto nelle città la soluzione più consigliata è di accrescere le aree verdi.
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Oltre a mitigare il surriscaldamento nelle aree urbane, il verde in città fornisce una varietà di servizi ecosistemici, tra cui un effetto di raffreddamento tramite ombra ed evapotraspirazione.
Per quanto questa soluzione sia evidente e nota le aree urbane in tutta Europa ospitano elevati livelli di disuguaglianza sociale quando si tratta di concedere l’accesso agli spazi verdi, che sono considerati tra le soluzioni più efficaci per mitigare gli effetti peggiori delle ondate di calore. E’ quanto emerge da un nuovo studio che coinvolge ricercatori provenienti da tutta Europa, tra cui il CMCC italiano e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), pubblicato su Nature Cities.
Quattordici città per valutare l’impatto del verde e la sua distribuzione
Lo studio analizza quattordici grandi aree urbane europee, tra cui Firenze e Roma. Per lo studio, è stato sviluppato un approccio innovativo per valutare l’esposizione dei cittadini allo stress termico sulla base di una combinazione di dati micrometeorologici, dati satellitari e modelli di simulazione.
“In tutte le aree urbane analizzate, i residenti a basso reddito, gli inquilini, gli immigrati e i disoccupati, hanno maggiori difficoltà ad accedere ai servizi di raffreddamento verde a causa della sfavorevole disposizione urbana e sociale di molte città europee”, afferma il ricercatore eco-ricercatore CMCC autore dello studio Giacomo Nicolini. “Al contrario, i residenti a reddito superiore, i cittadini e i proprietari di abitazione hanno sperimentato prestazioni di raffreddamento superiori alla media”.
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