Realizzare una grande World Carbon Bank, con un ruolo analogo a quello dell’attuale World Bank, in modo da poter offrire supporto ai Paesi Poveri nella transizione energetica e nella lotta al cambiamento climatico. E’ l’innovativa proposta lanciata dal professore di economia e politica pubblica dell’Università di Harvard, Kenneth Rogoff, che ha dedicato al tema un articolo pubblicato su Project Syndicate.
Una banca solo per le questioni climatiche
Secondo Rogoff è necessario dare vita a una “nuova agenzia che rappresenti una cornice all’interno della quale le economie più avanzate possano coordinare gli aiuti e il trasferimento tecnologico necessario” per far fronte alle criticità poste dal cambiamento climatico. Questo nuovo ente, secondo il professore, dovrebbe essere preposto unicamente ad affrontare le criticità causate dal riscaldamento globale, senza occuparsi contemporaneamente di altri problemi legati allo sviluppo economico.
Incentivi per i Paesi poveri
Rogoff ha inoltre sottolineato nel testo che paesi come Africa e Asia non saranno capaci di sostituire gli impianti a carbone con tecnologie più efficienti se non verranno messi in piedi dei percorsi di supporto mirato e degli strumenti di incentivazione. Si tratta di un programma che è necessario predisporre per “evitare la catastrofe climatica”.
Ampliare il ruolo della Banca d’Inghilterra per affrontare le questioni climatiche
Rimanendo in tema di banche, il ministro ombra dell’economia inglese John McDonnell ha proposto che la Banca di Inghilterra abbia un ruolo rilevante nel monitorare i progressi portati avanti dalle città inglesi nella lotta al cambiamento climatico. Nello specifico la proposta riguarda un conferimento di poteri per verificare l’impegno delle imprese a ridurre le emissioni inquinanti causate dalla loro attività.
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