Nel 2024 i legislatori europei hanno concordato nuovi standard di qualità dell’aria per l’Ue. Restano tuttavia meno rigorosi rispetto a quanto raccomandato dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale delle Sanità, secondo i dati dell’European Environment Agency.
🆕#EEABriefing Europe’s #airquality has improved considerably over past decades, but polluted air is still the biggest environmental health hazard in Europe. In cities #airpollution remains above recommended safe levels. #CleanAirEU
➡️https://t.co/j88lhqjtyH pic.twitter.com/BInSqcAIxv— EU EnvironmentAgency (@EUEnvironment) June 6, 2024
Gli obiettivi minimi europei sono fissati dalle direttive del 2004 e del 2008. Nell’ambito del piano d’azione per l’azzeramento dell’inquinamento del Green Deal, inoltre, la Commissione ha fissato l’obiettivo intermedio, entro il 2030, di ridurre il numero di morti premature causate da particolato fine (PM2.5) di almeno il 55% rispetto ai livelli del 2005. L’obiettivo finale è che l’inquinamento atmosferico non abbia alcun impatto significativo sulla salute entro il 2050. A tal fine la Commissione intende allineare gli standard europei con le raccomandazioni dell’OMS.
Nel 2022, infatti, nonostante le continue riduzioni delle emissioni, la maggior parte della popolazione urbana dell’Ue ha continuato a essere esposta a livelli di inquinanti atmosferici dannosi per la salute. In particolare, il 96% della popolazione urbana si è trovata ad avere a che fare con concentrazioni di PM2.5 e di ozono superiori ai livelli raccomandati dall’OMS.
Il PM2.5 viene emesso principalmente dai combustibili solidi destinati al riscaldamento domestico, alle attività industriali e ai trasporti stradali. Secondo il report, concentrazioni di tali particelle superiori al limite annuale dell’Ue sono state osservate in Italia e in alcuni paesi dell’est Europa. Nell’Italia del nord, in particolare, le elevate concentrazioni di particolato sottile sono dovute alla combinazione di un’elevata densità di attività antropiche e anche dalle condizioni metereologiche e geografiche che favoriscono l’accumulo di inquinanti atmosferici.
In Italia si rilevano anche alte concentrazioni di PM10, un altro tipo di particolato. La Pianura Padana, soprattutto, è un’area densamente popolata e industrializzata, a cui si aggiungono condizioni metereologiche specifiche che consentono il facile accumulo di inquinanti atmosferici. Nel 2022, il 16% delle stazioni di monitoraggio in Ue ha registrato concentrazioni di PM10 superiori al valore limite giornaliero europeo, e l’84% di queste è stato rilevato in aree urbane.
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