- ETS il nuovo accordo di mercato guarda anche ai trasporti marittimi
- Previsto un fondo per i vulnerabili, cittadini e imprese, fino a un importo massimo di 65 miliardi di euro
Il nuovo mercato della CO2 in Europa non interesserà solo industria ed energia ma arriva a toccare anche i trasporti via mare. Questo uno dei punti del nuovo accordo raggiunto dai 27 paesi europei ieri domenica 18 dicembre.
Si tratta di un accordo che il Ministro ceco per l’ambiente Marian Jurečka commenta come “una vittoria per il clima e per la politica climatica europea”. Secondo il ministro difatti le decisioni prese ci permetteranno di “raggiungere gli obiettivi climatici all’interno dei principali settori dell’economia, assicurando nel contempo che i cittadini e le microimprese più vulnerabili siano effettivamente sostenuti nella transizione climatica”.
Sarà istituito anche un fondo sociale per il clima dedicato al sostegno di persone e imprese vulnerabili. Il fondo sarà alimentato fino a un importo massimo di 65 miliardi di euro. Sarà istituito nel periodo 2026-2032, con ammissibilità delle spese dal 1o gennaio 2026. Per usufruire del Fondo sarà necessario che ogni Stato membro presenti un piano sociale per il clima in cui specifica quali misure e investimenti intende attuare per “attenuare l’impatto del nuovo sistema di scambio di emissioni sulle famiglie vulnerabili“.
Tra le misure previste: aumento dell’efficienza energetica degli edifici, ristrutturazione degli edifici, decarbonizzazione del riscaldamento e del raffreddamento negli edifici e adozione di mobilità e trasporti a emissioni zero e a basse emissioni. Infine sono ammesse anche misure che forniscono un sostegno diretto al reddito in modo temporaneo e limitato.
“Il Consiglio e il Parlamento hanno deciso di applicare un massimale del 37,5% dei costi totali stimati dei piani per il clima sociale alla possibilità per gli Stati membri di offrire un sostegno temporaneo diretto al reddito” specifica la nota stampa.
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In cosa consiste l’accordo raggiunto sull’ETS
Cosa è il mercato ETS: si tratta del mercato del carbonio. Attualmente è il principale strumento dell’UE per affrontare la riduzione delle emissioni. E’ basato su un sistema di cap-and-trade delle quote di emissione per le industrie ad alta intensità energetica e il settore della produzione di energia. Copre circa il 40% delle emissioni totali di CO2 dell’UE. Dalla sua introduzione nel 2005, le emissioni dell’UE sono diminuite del 41%
Nel complesso aumenta il target atteso di riduzione delle emissioni entro il 2030 nei settori coperti dal sistema ETS dell’UE al 62%. Il Consiglio e il Parlamento hanno concordato una riduzione del massimale globale delle emissioni per due anni, rispettivamente di 90 e 27 milioni di quote, e un aumento del tasso di riduzione annuo del 4,3 % per anno dal 2024 al 2027 e di 4,4 dal 2028 al 2030 (“fattore di riduzione lineare).
La riserva di stabilità del mercato (MSR) sarà rafforzata prolungando oltre il 2023 l’aumento del tasso di assunzione annuale delle quote (24%) e fissando una soglia di 400 milioni di quote.
Mercato ETS: ingresso del settore trasporti marittimo nel meccanismo come funziona e da quando
Grande novità di questo nuovo accordo sul mercato Ets è l’introduzione graduale degli obblighi per le compagnie di navigazione di restituire le quote: 40% per le emissioni verificate dal 2024, 70% per il 2025 e 100% per il 2026. Saranno incluse le emissioni di non-CO2 (metano e N2O) nel regolamento MRV dal 2024 e nel sistema ETS UE dal 2026.
Rientrano nella misura i grandi pescherecci, mentre le grandi navi offshore di stazza lorda superiore a 5000 tonnellate saranno incluse nel ‘regolamento MRV’ dal 2025 e nel sistema ETS dell’UE dal 2027. Per le navi da carico e le navi off-shore di stazza lorda compresa tra 400 e 5000 tonnellate è confermata l’inclusione nel regolamento MRV dal 2025 mentre l’ingresso nel sistema ETS dell’UE sarà rivisto nel 2026.
Sono previste delle misure transitorie per le piccole isole, le navi classe ghiaccio e i viaggi relativi alle regioni ultraperiferiche e agli obblighi di servizio pubblico. L’obiettivo è anche rafforzare le misure volte a combattere il rischio di evasione nel settore marittimo.
Fine indennità gratuite per i settori coperti dal meccanismo di adeguamento delle frontiere del carbonio
Terminano tra il 2026 e il il 2034 le indennità gratuite per i settori coperti dal meccanismo di adeguamento delle frontiere del carbonio (CBAM). Si tratta di cemento, alluminio, fertilizzanti, produzione di energia elettrica, idrogeno, ferro e acciaio, nonché alcuni precursori e un numero limitato di prodotti a valle. E’ previsto un sostegno alla decarbonizzazione attraverso il Fondo per l’innovazione.
Nella fase di transizione la CBAM si applicherà solo alla percentuale di emissioni che non beneficiano di quote gratuite ai sensi dell’EU ETS. Nel comunicato specificano che “entro il 2026 la Commissione riesaminerà l’impatto della CBAM, anche sui rischi di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, e valuterà se siano necessarie ulteriori misure”.
Fondo di modernizzazione e Fondo per l’innovazione
Per quanto riguarda il Fondo di modernizzazione, il suo volume sarà aumentato attraverso la vendita all’asta di un ulteriore 2,5 per cento del massimale per il quale il 90 per cento deve essere utilizzato per sostenere investimenti prioritari. Anche Grecia, Portogallo e Slovenia potranno ricevere finanziamenti.
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