Maggio 2024 è stato il maggio più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media dell’aria superficiale di 15,91 °C, 0,65 °C sopra la media del periodo 1991-2020: è il dodicesimo mese consecutivo in cui la temperatura media globale raggiunge un valore record per il mese corrispondente, sulla base dei dati ERA5 del Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus (C3S).
La temperatura media globale degli ultimi dodici mesi (giugno 2023 – maggio 2024) è la più alta mai registrata, pari a 1,63 °C in più rispetto all’epoca preindustriale, compresa fra il 1850 e il 1900; ben oltre il limite di 1,5 °C stabilito dall’Accordo di Parigi sul clima.
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Fondamentale stabilizzare le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera
“È scioccante, ma non sorprendente, che abbiamo raggiunto questa striscia di dodici mesi. Viviamo in tempi inediti, ma abbiamo anche un’abilità senza precedenti nel monitorare il clima e questo può aiutare a informare le nostre azioni”, ha commentato Carlo Buontempo, direttore di C3S.
“Questa serie di mesi più caldi sarà ricordata come relativamente fredda, ma se riusciremo a stabilizzare le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera in un futuro molto prossimo, potremmo tornare a queste temperature ‘fredde’ entro la fine del secolo”, ha concluso Buontempo.
“Basta pubblicizzare i combustibili fossili”: l’appello di Guterres
“Nell’ultimo anno, a ogni giro di calendario si è alzato il riscaldamento. Il nostro pianeta sta cercando di dirci qualcosa. Ma sembra che non lo ascoltiamo. Stiamo infrangendo i record di temperatura globale e ne stiamo raccogliendo i frutti. È il momento della crisi climatica. È il momento di mobilitarsi, agire e reagire”.
Questo il commento di António Guterres, segretario generale dell’ONU, che il 5 giugno, in occasione del World Environment Day, ha tenuto un importante discorso al Museo americano di storia naturale di New York.
Guterres ha inoltre esortato “ogni Paese a vietare la pubblicità delle aziende produttrici di combustibili fossili” e invitato “i media e le aziende tecnologiche a smettere di fare pubblicità alle fonti fossili”.
May 2024 was the hottest May in history, marking 12 straight months of hottest months ever.
Our planet is telling us something, but we don’t seem to be listening.
It’s time to mobilise, act & deliver.
It’s #ClimateAction crunch time. pic.twitter.com/7IIy5mJaxg
— António Guterres (@antonioguterres) June 5, 2024
Il riscaldamento degli oceani
La temperatura media della superficie del mare, a una latitudine compresa fra 60°S e 60°N, ha raggiunto i 20,93 °C, il valore più alto mai registrato a maggio. È ormai da quattordici mesi che si registra un record dopo l’altro. L’estensione del ghiaccio marino artico è stata solo leggermente inferiore alla media, come nel maggio 2022 e 2023. L’estensione del ghiaccio marino antartico è stata dell’8 per cento inferiore alla media, la sesta estensione più bassa per il mese di maggio nel set di dati satellitari.
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Le condizioni in Europa
La temperatura media dell’Europa, durante la primavera (marzo-maggio) 2024, è stata la più alta mai registrata per la stagione, 1,5 °C in più rispetto alla media 1991-2020 e 0,36 °C in più rispetto alla precedente primavera europea più calda, nel 2014. A maggio, in particolare, le temperature hanno superato di 0,88 °C la media del periodo compreso fra il 1991 e il 2020.
Nell’ultimo mese, gran parte dell’Europa sud-orientale, insieme all’Europa centrale, alla Russia occidentale, al nord della penisola iberica e a gran parte dell’Islanda, dell’Irlanda e del Regno Unito, hanno registrato condizioni più piovose della media. Il resto della penisola iberica, il sud-ovest della Turchia e una vasta regione dell’Europa orientale, tra cui i Paesi baltici, hanno invece registrato condizioni più secche della media.
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Gli scenari nel resto del mondo
Al di fuori dell’Europa, il periodo da marzo a maggio 2024 è stato più umido della media in alcune parti del Nordamerica, sulla penisola arabica, in alcune parti dell’Asia sud-occidentale e centrale, in Giappone e nella Cina orientale. L’autunno australe è stato più umido della media in gran parte dell’Australia, dell’Africa sud-orientale e del Brasile meridionale.
Fra le regioni più secche della media si sono classificate, invece, il sud-ovest e parti dell’entroterra degli Stati Uniti e del Canada, le aree a ovest del Mar Caspio, tra l’Asia centrale e la punta meridionale della Cina, alcune aree dell’Australia, la maggior parte del Sudamerica e dell’Africa meridionale.
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