L’Unione europea commemora le vittime della crisi climatica globale

Necessario aumentare gli investimenti nell’adattamento climatico

Negli ultimi quarant’anni, secondo le stime dell’Agenzia europea dell’ambiente, i fenomeni meteorologici estremi hanno causato fra gli 85mila e i 145mila morti sull’intero territorio europeo, accanto a più di 650 miliardi di euro di danni economici. Le ondate di calore hanno ucciso più di 60mila persone sono nel 2022, da sommarsi alle vittime di incendi e inondazioni.

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Foto di Chris Gallagher su Unsplash

Oggi, 15 luglio, l’Unione europea commemora tutti coloro che hanno perso la vita a causa della crisi climatica globale. Le istituzioni europee avevano firmato una dichiarazione congiunta nel 2023 per impegnarsi a ribadire, ogni anno, l’importanza di adottare strategie di adattamento e mitigazione per arginare le gravi conseguenze dei cambiamenti climatici.

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Le parole dei Commissari europei Lenarčič e Hoekstra

“Oggi, nell’anniversario della terribile alluvione che tre anni fa ha portato via tante vite in Belgio, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi, ricordiamo chi ha perso la vita in disastri climatici in tutto il mondo. Cogliamo anche l’occasione per guardare alle sfide future”, ha commentato Janez Lenarčič, Commissario per la gestione delle crisi, durante la cerimonia che si è svolta nella città di Bruxelles.

“L’Unione europea continuerà a impegnarsi per mitigare i cambiamenti climatici e rafforzare l’adattamento e la resilienza ai loro effetti, dando alla prossima generazione la speranza di un domani migliore e più sicuro”, ha concluso Lenarčič.

“I cambiamenti climatici rappresentano un pericolo chiaro e attuale. Fanno parte della nostra realtà. Dobbiamo lavorare insieme per garantire che le nostre società siano meglio attrezzate per far fronte alle catastrofi climatiche, per esempio investendo nell’adattamento”, ha concordato Wopke Hoekstra, Commissario per l’azione per il clima.

Uno stato di calamità climatica permanente

Dopo le inondazioni che avevano colpito la Valle d’Aosta a fine giugno, il WWF aveva evidenziato come ci troviamo ormai in uno “stato di calamità climatica permanente”, che minaccia la sicurezza dei cittadini. Secondo l’organizzazione, sarà indispensabile promuovere le soluzioni basate sulla natura, accanto a interventi di ingegneria naturalistica e di ripristino ambientale volti a ridurre l’estrema vulnerabilità del nostro territorio.

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Gli scenari futuri

“In un recente report del World Economic Forum, si stimano perdite economiche pari a 12.500 miliardi di dollari e 14,5 milioni di morti, da qui al 2050, causati dal cambiamento climatico. Sono dati troppo impressionanti per essere ignorati, minimizzati o, peggio ancora, ideologizzati”, hanno dichiarato in una nota congiunta i parlamentari del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Ambiente e Attività Produttive di Camera e Senato.

“L’agenda politica deve essere invertita con urgenza e determinazione se vogliamo evitare disastri peggiori di quelli che stiamo già vivendo. Continuare a finanziare le fossili, e perseverare con modelli di sviluppo insostenibili, ci porterà solo a conti più salati”.


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