La campagna nazionale di sensibilizzazione promossa da Marevivo “Piccoli gesti, grandi crimini” contro l’abbandono dei mozziconi di sigaretta nell’ambiente, fenomeno noto come littering, ha permesso di ridurre del 69% il volume di rifiuti nel comune di Sorrento.
La città è stata scelta come pilota del progetto, partito lo scorso 23 luglio. I primi risultati sono stati presentati in Senato lo scorso 17 novembre. La campagna è stata promossa in collaborazione con British american tobacco (Bat) Italia e ha ricevuto il patrocinio del ministero dell’Ambiente e, in questa fase, dal comune di Sorrento.
Littering e mozziconi di sigaretta, lo studio Aica e università Federico II di Napoli
La campagna è partita dalla ricerca qualitativa sulle motivazioni che spingono i cittadini a condurre comportamenti errati. L’Associazione internazionale della comunicazione ambientale (Aica) insieme all’università Federico II di Napoli ha scovato tre motivazioni:
1. Non hanno la consapevolezza del danno che causano all’ambiente gettando mozziconi a terra;
2. Spesso non sono presenti abbastanza contenitori per mozziconi sul territorio;
3. Le sanzioni previste per chi getta i mozziconi in terra non vengono applicate.
La ricerca ha valutato le strategie per contrastare il fenomeno dell’abbandono, deliberato o involontario, di rifiuti di piccole dimensioni in spazi pubblici o aperti. Il questionario somministrato ha misurato l’impatto qualitativo della campagna di comunicazione “Piccoli gesti, grandi crimini”.
Secondo il 45% degli intervistati, il ruolo più importante nel processo di raccolta dei rifiuti dovrebbe essere svolto dai cittadini. Per il 39%, poi, dalle istituzioni locali e per il 16% dai produttori.
Le persone intervistate rivelano che nel 62% dei casi i fumatori gettano i mozziconi a terra per mancanza di sensibilità verso l’ambiente. Il 36,6% lo attribuisce alla mancanza di consapevolezza sul danno arrecato all’ambiente e il 26,5% alla mancanza di cestini dove gettare i rifiuti.
Gli incentivi per ridurre il littering dei mozziconi di sigaretta
Per incentivare i cittadini a partecipare alle attività di raccolta dei rifiuti, sempre secondo gli intervistati, bisognerebbe pensare a piccoli premi o gadget. In alternativa, stimolare un senso di soddisfazione per aver fatto qualcosa di utile alla comunità, prima, e all’ambiente, poi.
Gli approcci più utili suggeriti dalla percentuale più alta di intervistati sono, in conclusione:
- La promozione di campagne di sensibilizzazione rivolte ai fumatori;
- L’uso di sanzioni per chi getta mozziconi a terra;
- L’installazione di più cestini e posaceneri sul territorio.
La campagna di Marevivo a Sorrento
Per incoraggiare il cittadino a non inquinare l’ambiente, a Sorrento sono stati distribuiti gratuitamente oltre 4.000 posacenere tascabili e, in accordo con il Comune, sono stati posizionati 50 cestini con posacenere incorporato. Per sensibilizzare le persone, è stata installata una “scena del crimine” in cui accanto alle vittime, raffigurate da sagome di pesci, tartarughe e stelle marine, è stata collocata la riproduzione di un mozzicone gigante. Infine, le istituzioni locali sono state spronate ad applicare le sanzioni previste per legge per arginare il fenomeno del littering.
47 tipologie di rifiuto
In sedici siti scelti tra le zone più frequentate della città di Sorrento i promotori della campagna hanno ripreso, analizzato e quantificato 47 tipologie di rifiuto, rilevate prima e dopo la campagna. Le informazioni sono state raccolte dai droni e poi elaborate con la tecnologia di apprendimento automatico di Ellipsis earth, società che si occupa di tracciare i rifiuti in plastica abbandonati nell’ambiente. Tra le tipologie identificate, i mozziconi di sigaretta si sono rivelati i rifiuti più diffusi con punte del 98% nelle aree pedonali più turistiche, tra cui via Veneto che è la principale via di passaggio tra Marina Grande e le altre spiagge. Sono stati rilevati anche tappi di bottiglia, coperchi, bicchieri di plastica, cannucce e reti da pesca che hanno contribuito per il 75% del residuo individuato.
Anche Altran, società del gruppo Capgemini che offre servizi di engineering e R&D, ha dato il suo contributo curando un modello di extended producer resposibility (Epr) in linea con i paradigmi di economia circolare.
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