“Servono politiche scientifiche integrate e sistemiche” e una “scienza per la transizione e una transizione per la scienza” questo il suggerimento di Hans Bruyninckx, direttore dell’Agenzia europea dell’ambiente, nel corso della presentazione dell’Annuario dei dati ambientali 2019 Ispra di oggi nel web in air “Lo stato dell’ambiente in Europa e in Italia” che ha messo a confronto il rapporto con i dati europei redatti dal Soer 2020. A seguire anche il rapporto Ambiente di sistema, che propone alcuni focus regionali, a cura di Snpa.
“Senza un intervento urgente nei prossimi dieci anni non riusciremo a raggiungere gli obiettivi fissati” entra subito nel vivo del messaggio che trapela dai dati ambientali 2019 di Ispra Stefano La Porta, presidente Ispra e Snpa.
“Abbiamo di fronte a noi una irreversibilità”, perchè oltre al basso tenore di carbonio bisogna fare attenzione alla protezione del capitale naturale, spiega il direttore dell’Agenzia europea dell’ambiente. Bruyninckx mostra dal grafico (fig.1) come le politiche europee negli anni non abbiano mostrato dei risultati positivi per via di enormi lacune in ambito attuativo nazionale ma anche per errori di valutazione.
A esempio il grande impatto sulla biodiversità dato dal biocombustibile. “Tutti i motori a combustione sono insostenibili. Ad averlo saputo prima (rispetto al biocombustibile ndr.) avremmo risparmiato molto”.
“Il 30 % degli investimenti fatti oggi possono diventare un costo non recuperabile”
“Stiamo evidenziando i punti di non ritorno dei dati. L’economia come l’abbiamo intesa finora non è più sostenibile. Il 30 % degli investimenti fatti oggi possono diventare un costo non recuperabile” è l’allarme lanciato nel corso della presentazione del report da Bruyninckx. “Le energie rinnovabili sono molto più competitive delle fossili sia da un punto di vista economico che di mitigazione dei cambiamenti climatici, quindi dobbiamo arrivarci il più presto possibile e farlo arrestando i sussidi negativi per l’ambiente”. Rimarca il direttore dell’Agenzia europea che sottolinea come la cura sia solo una: “Non ci possiamo limitare a incrementi di efficienza marginali perché ci portano a vicoli ciechi” sottolinea infine Bruyninckx. “Dobbiamo essere più efficienti e attenerci a ciò che abbiamo deciso, assicurandoci che la sostenibilità sia la nostra guida. È centrale fare investimenti trasformativi e promuovere l’innovazione in tutta la società”.
Il ruolo del Green deal e della politica
per una leadership europea della sostenibilità
“Il Green deal è un progetto per trasformare la nostra economia e renderla più competitività e per migliorare la nostra qualità della vita. E adesso diventerà anche il motore della ripresa” rassicura nel video messaggio preparato per l’iniziativa Ursula von der Leyer presidente della Commissione europea.
“Green deal è il punto di partenza della nostra azione” sottolinea David Sassoli, presidente del Parlamento europeo nonostante il rallentamento da Covid-19, “nelle difficoltà abbiamo bisogno di riaffermare alcuni principi. Il recovery fund sarà la possibilità di sostenere quel rilancio (…) abbiamo dinnanzi a noi una grande sfida di riprogettare un’Europa che sia più equa, più verde e più digitale proiettata al futuro. Le sfide ambientali che abbiamo davanti possono favorire uno sviluppo diverso e anche più conveniente”. (…) “I punti di non ritorno sono reali, ma ci sono anche buone notizie come la riduzione del 12% di produzione di energia da carbone” rimarca Sassoli.
L’effetto di pulizia dell’aria portata dal Covid-19 non può essere “una parentesi dettata dalla causalità” evidenzia il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenuto alla presentazione: “L’ambiente deve essere integrato in qualsiasi politica a qualsiasi livello”. Una transizione che, per dirlo con le parole di Conte è “epocale” e “richiede molti costi anche se i benefici sono rilevanti”. “La politica dell’ambiente ha un fondamento positivo nell’ambito della programmazione di Governo” per cambiare il modello di sviluppo. La tutela dell’ambiente può rappresentare un ruolo di “leadership” mondiale per l’Europa. Che ricorda come considerando centrale il principio di responsabilità verso l’ambiente, il suo Governo si sia dotato di due ulteriori strumenti focalizzati alla garanzia della sostenibilità: la cabina di regia “Benessere Italia” e la trasformazione del Cipe in Cipes aggiungendo il riferimento allo sviluppo sostenibile nello sviluppo economico delle infrastrutture.
“I dati Soer guardano a 33 paesi, superano il confine dell’Unione europea, sono molto significativi da un punto di vista geografico e rappresentano cinque anni di analisi” sottolinea il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Un’analisi in cui, secondo il Ministro, l’Italia non si pone male. La stessa Europa sta lavorando portando a casa dei risultati importanti per salvaguardare la biodiversità come l‘accordo per l’aumento delle aree protette sia terrestri che marine di ogni paese UE e trasmettere un ruolo centrale all’agricoltura e agli agricoltori per la sostenibilità al fine di favorire una partecipazione reale dell’economia e del cittadino. Il Ministro ricorda le diverse iniziative messe in atto dal suo ministero come i bonus sulla mobilità sostenibile e il superbonus del 110% per la rigenerazione edilizia contro il consumo di suolo, concludendo come: “Per migliorare l’economia non serve deprimere l’ambiente o viceversa. Il recovery fund ci dice proprio questo”.
L’Annuario dei dati ambientali 2019 di Ispra
“Abbiamo guardato ai dati italiani cercando di dare un trend dello stato ambientale del nostro Paese attraverso le tre priorità del settimo programma di azione per l’Ambiente UE: Capitale naturale, economia a basse emissioni di carbonio e salute dei cittadini” spiega Alessandro Bratti direttore di Ispra illustrando i dati ambientali 2019.
“La situazione del Capitale naturale non è molto dissimile da quella in Europa con grave minaccia di perdita di biodiversità, per quanto dalla riforma dei parchi abbiamo avuto un notevole incremento delle aree protette”.
Tra i problemi c’è l’introduzione di specie alloctone. Grande anche la preoccupazione per la salute di fiumi e laghi, infine il consumo di suolo che non tende a diminuire. Resta molto evidente la vulnerabilità a frane, caratteristiche del nostro Paese. “Se guardiamo un indice complesso che tiene conto dei vari indicatori, il trend della biodiversità è negativo” spiega Bratti. “Nei cambiamenti climatici invece c’è un dato più confortante, con una riduzione significativa dei Gas serra”. Meno 17,2% nel medio periodo (1990-2018). Guardando invece all’Italia del Covid-19 l’Ispra ha fatto una prima valutazione (Fig. sotto).
Aumenta la raccolta differenziata e cresce l’economia circolare. L’Italia è terza in “produttività delle risorse”, un indice usato in Europa per descrivere il rapporto tra il livello dell’attività economica (prodotto interno lordo) e la quantità di materiali utilizzati dal sistema socio-economico (Cmi – consumo di materiale interno). “Dal 2008 in poi c’è stato un processo molto interessante di efficientamento delle risorse, quindi capacità di mantenere livelli alti di benessere sfruttando meno le risorse e lavorando su circolarità dei materiali” evidenzia Bratti che rimarca anche il dato del Carbon footprint pro-capite “più basso della media UE” 6,3 tonnellate procapite contro le 7t dell’UE.
La temperatura invece è in crescita e molta attenzione richiedono gli inquinanti atmosferici. Il Bacino padano è una delle aree dove l’inquinamento atmosferico è più rilevante in Europa.
I dati del Rapporto Soer
Consumo di suolo, riuso di risorse, produzione di rifiuti in crescita elemento, su cui bisogna agire in fretta. Un uso efficiente delle risorse si scontra con una scarsa economia circolare, sottolinea il direttore dell’Agenzia europea dell’ambiente Hans Bruyninckx, eccezion fatta per l’Italia che invece è performante in circolarità.
Qualità dell’aria scarsa soprattutto nell’Europa dell’Est, ma anche inquinamento chimico i punti di debolezza della UE, mentre per l’inquinamento industriale siamo in calo. Le emissioni dei trasporti sono sempre in aumento. Tutti dati che evidenziano come sia centrale il ruolo delle municipalità e delle regioni. “Perché si tratta di un cambiamento epocale che ci porterà a un cambio di società più stabile e più equo” conclude Hans Bruyninckx.
Rapporto Ambiente di sistema
“La recente pandemia ha fatto crollare alcuni alibi rispetto al finitezza del nostro Pianeta” L’ambiente interessa sempre di più, spiega il vicepresidente del Snpa Emanuele Pepe, che illustra alcune professionalità dell’ente braccio armato di Ispra. Ad esempio la Valle d’Aosta in cui l’Snpa locale monitora i ghiacciai. Nel Lazio in provincia di Frosinone, lo studio è molto concentrato sull’inquinamento dell’aria. In Calabria i droni dell’ente studiano la divulgazione dell’alga Posidonia mentre in Puglia si esegue il monitoraggio delle alghe potenzialmente tossiche nei nostri mari. Professionalità e studi che saranno presentati nei prossimi mesi in dettaglio.
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