Il contributo delle scie di vapore che gli aerei rilasciano in atmosfera all’aumento riscaldamento globale è più rilevante e difficile da arginare rispetto a quello dei carburanti utilizzati per alimentare questi veivoli. A dirlo è uno studio realizzato dalle due ricercatrici tedesche Ulrike Burkhardt e Lisa Bock dell’Istituto di fisica atmosferica in Germania e pubblicato sulla rivista Atmospheric Chemistry and Physics. La ricerca ha sottolineato in particolare come l’impatto di queste scie potrebbe triplicare entro il 2050.
In cosa consistono le scie di vapore
Nello specifico queste scie si generano dall’unione di vapore acqueo e gas di scarico degli aerei (non c’entrano nulla con le fake news legate alle scie chimiche). Il loro effetto in termini di contributo all’aumento della temperatura globale è da valutare in maniera attenta. Questi fenomeni, secondo la ricerca, hanno avuto un ruolo superiore alle emissioni di CO2 per l’impatto ambientale della mobilità aerea a partire dall’inizio dell’aviazione.
Le emissioni non CO2, i maggiori responsabili
“Molte persone parlano della necessità di impedire che il traffico aereo aumenti continuamente, ma questi discorsi non sono presi sul serio“, afferma la ricercatrice Burkhardt. Inoltre attualmente il focus è sulle emissioni di CO2, un fraintendimento rilevante se si pensa “che gli effetti di sostanze diverse dall’anidride carbonica sono molto superiori di quelli causati dalla CO2″, spiega la studiosa. In sostanza ”il riscaldamento globale non causato alla CO2 è l’elefante nella stanza”, afferma Bill Hemmings di Transport & Environment, un’associazione con sede in Belgio.
Una tariffa per le emissioni emesse
Intanto qualche giorno fa, spiega la Reuters, in Germania il governo, come dichiarato dal ministro dell’ambiente, vuole assicurare che le compagnie aeree paghino un giusto prezzo per le loro emissioni di carbonio.
Un aereo spaziale a energia solare
Sempre in tema di mobilità aerea, X-37B, un aereo spaziale alimentato con pannelli solari della United State Air Force, ha superato il suo record di permanenza in orbita. Sono infatti stati raggiunti i 718 giorni.
Viaggi in aereo e compensazione delle emissioni
Tanti sono poi i progetti con cui le compagnie aeree cercano di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale del comparto. Una di queste è l’iniziativa promossa dalla compagnia KLM nell’ambito del progetto aziendale CO2ZERO che prevede il coinvolgimento dei clienti in azioni di compensazione delle emissioni di anidride carbonica prodotta dai loro viaggi in cielo.
In particolare dal 29 agosto fino al 16 settembre, nell’ambito di quella che la compagnia aerea olandese ha denominato World Deal Weeks, viene raddoppiato qualsiasi importo pagato dai passeggeri in partenza dai Paesi Bassi qualora decidano di contribuire con la propria quota alla compensazione delle emissioni di CO2 del proprio viaggio. Tale possibilità viene portata all’attenzione del cliente già durante il processo di prenotazione del volo. Agli operatori turistici e agli agenti di viaggio viene inoltre richiesto di segnalare la campagna ai clienti.
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