La Legge sul ripristino della natura (Nature Restoration Law), la cui versione finale ha ottenuto il via libera dal Parlamento europeo in data 27 febbraio, non è ancora entrata in vigore.
La votazione da parte del Consiglio dell’Unione europea, che sarebbe dovuta avvenire il 25 marzo, è stata infatti rimandata dopo che otto Paesi membri, fra cui l’Italia, si sono tirati indietro.
Il destino della legge nelle mani del governo italiano
È per questo motivo che il WWF si è fatto promotore di una petizione, già sottoscritta da una serie di esponenti del mondo scientifico, per chiedere al governo italiano di “manifestare, attraverso un voto favorevole in sede di Consiglio dell’Unione europea, la convinta adesione dell’Italia a questa fondamentale legge per tutelare la biodiversità del nostro continente e dell’intero Pianeta”.
Siamo in un momento importante per il futuro della #natura e il nostro 🌿
Il Consiglio UE, di cui fa parte anche il governo italiano, deve approvare definitivamente la #NatureRestorationLaw
Ecco il nostro appello con 147 scienziati
Firma anche tu ✍️ https://t.co/qP8kwextO5 pic.twitter.com/nM8KQlzuVb— wwfitalia (@WWFitalia) March 24, 2024
L’approccio “One Health” e l’appello del WWF
“Chiediamo un “sì” che riconosca la piena validità dell’approccio ‘One Health’, tenendo conto delle inscindibili connessioni tra la salute degli esseri umani e quella delle altre specie animali e vegetali e dell’ambiente in cui viviamo. Non può esserci uomo senza natura”: è l’appello lanciato dall’organizzazione.
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Il WWF ritiene, infatti, che in gioco non ci sia solo il recupero di ambienti naturali come foreste, fiumi e habitat marini, ma anche la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ai loro effetti, come siccità, inondazioni e incendi. In gioco ci sono anche “la qualità dell’acqua e dell’aria” e “la sicurezza di tutti i cittadini europei”.
Le soluzioni basate sulla natura contro la crisi climatica
La necessità di agire con urgenza è lampante. Il Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus ha rivelato proprio oggi, 9 aprile, che marzo 2024 è il decimo mese di fila a essere il più caldo mai registrato. La temperatura mensile ha superato di 1,68 °C la media di marzo per il periodo preindustriale, compreso tra il 1850 e il 1900.
Investire nella salute dei suoli, delle torbiere, delle foreste e delle praterie sottomarine, importanti serbatoi di carbonio, giocherà un ruolo fondamentale nella riduzione delle emissioni di gas serra responsabili del riscaldamento globale.
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L’obiettivo della Nature Restoration Law è di favorire il ripristino del 20 per cento delle aree marine e terrestri dell’UE entro il 2030 e di tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050. Per centrare questi target, i Paesi dell’UE dovranno ripristinare almeno il 30 per cento degli habitat in cattive condizioni entro il 2030, il 60 per cento entro il 2040 e il 90 per cento entro il 2050.
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