Un approccio sostenibile al settore della moda è una delle carte vincenti su cui puntare per una ripresa post Covid-19 efficace. A ribadirlo è il programma della Nazioni unite per l’ambiente che in un articolo sul suo sito cita esempi virtuosi e dati da cui emerge l’enorme potenziale di modelli di business green per il comparto.
Moda sostenibile e ripresa post Covid-19
L’industria della moda registra normalmente a livello globale un valore totale stimato di 2,5 trilioni di dollari all’anno. A causa del Covid-19 le vendite in tutto il mondo nel settore della moda e del lusso sono precipitate fino al 70% da marzo ad aprile. Adottare modelli produttivi più sostenibili “potrebbe essere il modo per riprendersi da perdite sbalorditive causate da Covid-19”, sottolinea l’articolo sul sito del programma della Nazioni unite per l’ambiente.
Identificare le opportunità della moda sostenibile per ripartire dopo il Covid-19
“Dobbiamo mappare la catena del valore e identificare le opportunità per limitare gli impatti ambientali e sociali negativi del settore della moda, rafforzando al contempo responsabilità e trasparenza”, spiega Michael Stanley-Jones, del Programma delle Nazioni unite per l’ambiente (Unep) e co-segretario dell’Alleanza delle Nazioni unite per la moda sostenibile.
Sensibilizzare il settore
La United nations alliance for sustainable fashion da marzo 2019 sostiene una serie di azioni coordinate nel settore della moda per contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile. “Con la sensibilizzazione al settore privato e ai governi, l’Alleanza aiuta i marchi a fissare obiettivi di sostenibilità, salvaguardare i lavoratori, in particolare le donne. Ma anche a ridurre gli sprechi e limitare le emissioni di carbonio”.
Qualche numero
Proprio la questione delle emissioni è una delle maggiori criticità che il settore deve cercare di gestire. Da sola, infatti, l’industria della moda è responsabile dell’8,1% dei gas serra prodotti ogni anno a livello globale.
L’esempio della Francia
Un esempio di misura adottata per limitare l’impatto ambientale del comparto è quello della Francia. A febbraio il governo ha approvato una legge che impone alle aziende del settore abbigliamento di seguire più di 100 disposizioni sulla sostenibilità. Tra queste c’è anche il divieto di distruzione di merci invendute.
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