Nel 2020, rispetto al 2019, le emissioni di gas a effetto serra dei gestori che rientrano nel sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU Ets) sono diminuite del 13,3%. Il sistema di scambio di quote è uno strumento fondamentale per ridurre economicamente le emissioni di gas a effetto serra e contrastare i cambiamenti climatici.
Ovviamente, questa riduzione complessiva è la somma rispettivamente di una riduzione dell’11,2% delle emissioni prodotte dagli impianti fissi e di una riduzione straordinaria del 64,1% delle emissioni del trasporto aereo. Anche il consumo di elettricità si è ridotto, sia in seguito alla pandemia che all’aumento della produzione di energie rinnovabili rispetto a quelle fossili.
Il sistema Ets UE è il primo mercato mondiale della CO2, coprendo le emissioni di migliaia di centrali e impianti industriali.
Il sistema Ets UE opera secondo un principio di limitazione e scambio delle emissioni, dove viene fissato un tetto alla quantità totale di alcuni gas serra che possono essere emessi dagli impianti che rientrano nel sistema. Il tetto è soggetto ad una costante riduzione in modo che diminuiscano così le emissioni totali. Le imprese che ricevono o acquistano quote di emissione, possono anche scambiarle; alla fine di ogni anno le imprese devono restituire un numero di quote sufficiente a coprire le proprie emissioni se non vogliono subire multe piuttosto salate. L’impresa che riesce a risparmiare perchè inquina meno, può conservare le quote inutilizzate per un utilizzo futuro oppure le può vendere a chi ne sia carente.
Il prossimo giugno, in occasione della presentazione del pacchetto legislativo “Fit for 55”, la Commissione presenterà proposte per rafforzare ed eventualmente estendere il sistema Ets.
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