L’allarme per le emissioni causate dalle consegne a domicilio è globale: +567% entro il 2050

L’analisi di LifeGate e Ford Italia spiega come la soluzione alle emissioni causate dalle consegne a domicilio sia l’elettrificazione delle flotte di veicoli commerciali.

TrafficoNatale ed emissioni

L’ascesa delle consegne a domicilio cresce esponenzialmente con l’arrivo delle festività natalizie. La corsa ai regali mette a rischio la salute del Pianeta.

I veicoli che si occupano delle consegne dei pacchi a domicilio sono responsabili, oggi, del 3% delle emissioni globali di gas serra. Entro il 2050, secondo quanto svelato in un articolo del The Washington Post, l’impatto salirà però al 17% (+567%).

Come spiegato dai dati della Iea, l’International Energy Agency, il settore del trasporto merci è responsabile di un quinto delle emissioni globali di CO2, dietro solo al settore energetico.

La soluzione è l’elettrico

L’impiego di veicoli elettrici, come indicato dal rapporto “Decarbonizzare i trasporti. Evidenze scientifiche e proposte di policy” del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, consente di ridurre del 37% le emissioni di CO2 rispetto ad un veicolo a combustione.

Già con l’attuale mix energetico, spiega un rapporto stilato da Stemi, struttura di esperti indipendenti pubblicato su Nature, la sostituzione dei veicoli a combustione interna, che oggi rappresentano oltre il 99% del trasporto stradale italiano, con veicoli elettrici porterebbe a una riduzione del 50% delle emissioni del trasporto stradale leggero.

Addirittura, nel settore del trasporto pesante, i risparmi di emissioni e l’efficienza energetica del passaggio all’elettrico sono ancora più consistenti. In questo caso, infatti, le stime prevedono che, già oggi, un camion elettrico possa risparmiare fino al 70% delle emissioni sul ciclo di vita.

Il panel di LifeGate e Ford

L’ultimo miglio rappresenta dunque un aspetto decisivo non solo per la catena di distribuzione, ma anche per il futuro della mobilità sostenibile. LifeGate, grazie al supporto di Ford, ha approfondito le tematiche legate alla mobilità sostenibile in un educational digital talk.

Durante l’incontro, un gruppo di esperti, composto da rappresentanti delle aziende e giornalisti, si è confrontato sulle soluzioni e sulle strategie migliori da proporre per un futuro dell’ultimo miglio sempre più sostenibile.

Le scelte europee

In Europa, tra il 2019 e il 2022, il numero totale di Lez (Low-Emission Zone) o aree a traffico limitato attive è aumentato del 40%.

Lo studio della coalizione europea CleanCitiesCampaign, prevede che entro il 2025 saranno oltre 500 le città europee ad avere attiva una zona a basse emissioni, +58% rispetto a giugno 2022.

Marco Buraglio, direttore veicoli commerciali Ford Italia, conferma: “Già oggi la quasi totalità delle aziende potrebbe essere pronta al passaggio all’elettrico, poiché l’autonomia di un veicolo come Ford E-Transit, copre, con largo margine, le necessità di trasporto di una giornata lavorativa tipo.

Le infrastrutture di ricarica pubblica, in questo scenario, diventano secondarie rispetto a quelle installate in rimessa o in deposito per la ricarica notturna. La questione è soprattutto culturale”.

Molti centri urbani puntano, quindi, ad elettrificare la consegna delle merci migliorando così la qualità dell’aria. Inoltre, mostrando ai cittadini il processo di elettrificazione dei trasporti, per convincerli a prendere in considerazione l’acquisto di un veicolo elettrico privato.

Le aree a traffico limitato sono destinate a trasformarsi in Zez (Zero emission zone) , all’interno delle quali non sarà più consentito l’uso di veicoli a combustione interna.

Tra il 2030 e il 2035 questa rivoluzione sarà realtà in quasi trenta città europee tra Paesi Bassi, Regno Unito, Francia e Scandinavia.

In Italia entro il 2030 è prevista la creazione di 35 zone a emissioni zero, interdette ai veicoli a combustione, ma finora nessuna città italiana ha avviato gli interventi previsti.

Infine, secondo uno studio del Rocky Mountain Institute, organizzazione di ricerca sulla sostenibilità, entro il 2030 il 60% delle vendite di nuovi camion potrebbe essere elettrico. Così da portare, entro il 2035, a un dimezzamento delle emissioni causate dall’industria degli autotrasporti.


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