Prima nave da crociera al mondo a idrogeno italiana

Per azzerare le emissioni di anidride carbonica entro il 2050, anche il trasporto marittimo dovrà fare la sua parte. Prontamente, hanno quindi deciso di agire in tal senso la Divisione crociere del gruppo Msc, Fincantieri e Snam annunciando, ieri 26 luglio, la firma di un Memorandum of Understanding (MoU) per valutare congiuntamente la progettazione e la realizzazione della prima nave da crociera al mondo alimentata a idrogeno. 

Forti delle proprie competenze specifiche, Msc come proprietaria del terzo brand crocieristico più grande al mondo, Snam in quanto operatore internazionale di infrastrutture energetiche e Fincantieri come uno dei più grandi gruppi cantieristici mondiali, si sono uniti nell’intento di realizzare uno studio di fattibilità sulla progettazione e costruzione della prima grande nave da crociera al mondo alimentata a idrogeno. 

Questo progetto permetterebbe di condurre operazioni a emissioni zero e di sviluppare una infrastruttura di bunkeraggio dell’idrogeno.

L’idrogeno preso in considerazione è quello verde, prodotto senza combustibili fossili, utilizzando energia rinnovabile per dividere l’acqua attraverso elettrolisi, quindi senza emissioni per tutto il suo ciclo di vita. Può essere utilizzato per generare energia elettrica attraverso le celle a combustibile emettendo solo vapore acqueo e calore.

L’idrogeno verde sia nella sua forma pura che come combustibile derivato dall’idrogeno può essere risolutivo per decarbonizzare il settore marittimo nel suo complesso, oltre alla crocieristica.

L’analisi dei fattori chiave

Nell’arco dei prossimi 12 mesi, saranno studiati i fattori chiave per lo sviluppo delle grandi navi alimentate a idrogeno, tra cui: l’organizzazione degli spazi a bordo per ospitare le nuove tecnologie H2 e le celle a combustibile, la definizione dei parametri tecnici dei sistemi di bordo, il calcolo dei potenziali risparmi sulle emissioni di gas serra e un’analisi tecnica ed economica della fornitura di idrogeno e delle relative infrastrutture.

Per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni per le operazioni della propria flotta entro il 2050, la divisione crociere del gruppo Msc sta lavorando con un vasto numero di cantieri navali e sta investendo in differenti tecnologie e soluzioni per la propria flotta.

L’attuazione delle attività sarà eventualmente oggetto di futuri accordi vincolanti da definire tra le parti.

Pierfrancesco Vago, executive chairman della Divisione crociere del gruppo Msc, ha dichiarato: “Come azienda che da tempo pone al centro la sostenibilità ambientale vogliamo essere in prima linea nella rivoluzione energetica per il nostro settore e l’idrogeno può contribuire notevolmente in questo campo. Tuttavia, oggi i livelli di produzione rimangono bassi e il combustibile a idrogeno è ancora lontano dall’essere disponibile su larga scala. Con questo progetto vogliamo introdurre questa promettente tecnologia nella nostra flotta e nel settore”.

Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, ha dichiarato: “Ogni occasione per sviluppare nuove soluzioni e tecnologie è per noi fonte di crescita. Questo ci permette di proporre ai nostri clienti il meglio dell’innovazione per contribuire a ridurre al minimo l’impatto ambientale”.

Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, ha dichiarato: “Il trasporto marittimo oggi rappresenta circa il 3% delle emissioni di CO2 a livello globale. L’utilizzo dell’idrogeno può contribuire al raggiungimento dell’obiettivo delle zero emissioni nette in questo settore così come in tutti quelli hard-to-abate. Snam è fortemente impegnata a favorire la mobilità sostenibile su strada, su rotaia e via mare attraverso azioni concrete che promuovano l’utilizzo di gas rinnovabili come l’idrogeno e il Bio-Gnl. Questo accordo è parte di una più ampia strategia finalizzata a contribuire alla piena decarbonizzazione della filiera dello shipping, inclusi porti e logistica, che sarà sempre più importante nelle nostre economie”.

Fincantieri si muove nel presente ma con uno sguardo rivolto al futuro

Fincantieri, consapevole delle potenzialità dell’idrogeno per la decarbonizzazione del settore marittimo, ha diversi progetti e iniziative all’attivo tra cui: il progetto Zeus, imbarcazione sperimentale con propulsione a fuel cell di idrogeno in costruzione nei cantieri di Castellammare di Stabia, che verrà varata a inizio 2022; è parte dello ”European clean hydrogen alliance” e insieme alla società di certificazione norvegese Dnv, sta lavorando alla stesura di linee guida per la progettazione di impianti e sistemi per l’idrogeno a bordo nave, al momento inesistenti. Insieme a Rina e Lloyd’s, altri enti certificatori, sta sviluppando dei prototipi per la generazione e la distribuzione di energia verde a bordo nave. 

E’ allo studio anche di soluzioni innovative per lo stoccaggio dell’idrogeno, come quella degli idruri metallici, che sarà sperimentata proprio a bordo della Zeus. 

Il proposito è quello di adottare la propulsione a idrogeno anche per piccoli traghetti che coprono brevi tratte e quindi richiedono quantitativi di H2 stoccati a bordo contenuti. Al momento, è una soluzione più semplice rispetto all’utilizzo dell’idrogeno per navi da crociera con tonnellate di combustibile a bordo, per le lunghe distanze l’idrogeno presenta ancora degli ostacoli, al momento l’ammoniaca sembra più agevole da gestire a bordo. 

Allo scopo di avanzare con la ricerca e la tecnologia, Fincantieri si è fatta promotore di un progetto candidato al programma Ipcei, che prevede la realizzazione di due prototipi di nave da crociera green, con l’inserimento delle tecnologie a idrogeno a integrazione della generazione di potenza. Uno dei due prototipi adotterà celle a combustibile di tipologia Sofc (Solid oxide fuel cell) integrate a sistemi di generazione dual fuel H2/Gnl, mentre l’altro sarà dotato di celle Pem (Proton exchange membrane) integrate a sistemi di generazione tradizionali. 


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