Alla Cop26 i leader mondiali accelerano la transizione dai trasporti alimentati a combustibili fossili a veicoli a emissioni zero. 30 Paesi hanno concordato il 10 novembre lo stop alla produzione di auto e furgoni a combustione entro il 2030. Questo obiettivo guida lo Zero emission vehicle transition council (Zevtc) per rendere accessibile, conveniente e sostenibile la transizione nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo. Lo Zevtc lancerà il suo primo piano d’azione annuale per definire i primi passi della cooperazione internazionale già nel 2022.
Cop26 punta su veicoli a emissioni zero
La transizione nel settore dei trasporti è già in corso ma occorre un consenso sull’accelerazione di questo processo per raggiungere i target dell’Accordo di Parigi. La chiave per il successo della strategia è rappresentata dalla collaborazione internazionale a livello governativo e dalla volontà a livello aziendale di impegnarsi nella produzione di veicoli a emissioni zero.
La Dichiarazione della Cop26 sull’accelerazione della transizione verso auto e furgoni a emissioni zero al 100% conferma che i governi lavoreranno affinché tutte le vendite di auto e furgoni nuovi siano a emissioni zero. Vari mercati emergenti hanno accettato di accelerare la transizione alle Zev, tra cui India, Ruanda, Kenya. Da parte sua, il Regno Unito si è impegnato a passare a camion puliti impegnandosi a porre fine alla vendita della maggior parte dei mezzi a diesel entro il 2040.
La maggiore domanda sta già riducendo i costi, rendendo più interessante l’adozione di questa tecnologia. I produttori di veicoli sono anche incoraggiati a impegnarsi a immettere su mercato solo veicoli a emissioni zero entro il 2035, mentre le aziende proprietarie di flotte sono invitate a passare a veicoli più ecologici entro il 2030.
Capitali e prodotti finanziari per accelerare la transizione
Fondamentale è il ruolo delle istituzioni finanziarie per consentire la transizione a consumatori, aziende, infrastrutture di ricarica e produttori. È stato annunciato il lancio di un nuovo fondo fiduciario della Banca mondiale che mobiliterà 200 milioni di dollari nei prossimi 10 anni (circa 175 milioni di euro) per decarbonizzare il trasporto su strada nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo.
Diciannove governi hanno inoltre dichiarato la loro intenzione di sostenere la creazione di corridoi marittimi verdi, ovvero rotte di collegamento a zero emissioni tra i porti. Ciò comporterà l’implementazione di tecnologie navali a emissioni zero, l’utilizzo di carburante alternativo e l’installazione di infrastrutture di ricarica per consentire la navigazione sostenibile.
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