Nel nostro Paese si è avuta una sensibile riduzione delle emissioni di gas serra a partire dal 2007. Questa flessione è dovuta a diversi fattori: la contrazione del Pil e l’aumento della quota di consumi di energia da fonti rinnovabili, l’incremento dell’efficienza energetica ed economica e la progressiva decarbonizzazione dell’economia nazionale. In particolare, la produzione di energia elettrica da fonti intermittenti è passata dal 16% nel 2005 al 39,5% nel 2019, con un incremento degno di nota delle fonti eolica e fotovoltaica.
Il rapporto di Ispra
I numeri sono contenuti nel rapporto di Ispra “Indicatori di efficienza e decarbonizzazione del sistema energetico nazionale e del settore elettrico”. Fino al 2005 le emissioni totali di gas serra sono cresciute, per poi ridursi e aumentare ulteriormente a causa degli effetti della crisi economica del 2008. Nel 2019 le emissioni totali si sono ridotte del 19,4% rispetto al 1990 e del 29% rispetto al 2005. Se si mettono in relazione andamento delle emissioni di gas serra e Pil, si nota a partire dal 1990 una crescita delle emissioni più lenta di quella dell’economia. Stessa correlazione tra emissioni e consumo energetico, in seguito al subentro del gas naturale ai combustibili nella produzione di energia elettrica e nell’industria, e grazie all’incremento della quota di energia da fonti rinnovabili.
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Gli indicatori di energia consumata ed emissioni di gas serra per unità di ricchezza prodotta mostrano un incremento dell’efficienza energetica e della decarbonizzazione dell’economia nazionale, a partire dal 2005.
Complessivamente si riscontra una generale riduzione dei diversi fattori in rapporto all’unità di Pil: sempre dal 2005, il consumo di energia per unità di Pil si è ridotta del 17,4% fino al 2019 e le emissioni di gas serra per unità di Pil si sono anch’esse ridotte del 28,5%. Ugualmente, sono diminuite le emissioni di gas serra per unità di energia consumata nei principali settori: da -7,9% per i trasporti a -16,8% per l’industria manifatturiera.
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