Cos’è l’IMPEL e costa sta facendo per garantire il rispetto delle direttive europee su emissioni industriali e qualità dell’aria

Il team Industry & Air della Rete dell’Unione europea per l’attuazione e il rispetto del diritto ambientale si occupa, in particolare, delle emissioni derivanti dai processi industriali.

  • L’IMPEL è la Rete dell’Unione europea per l’attuazione e il rispetto del diritto ambientale.
  • Si compone di cinque squadre di esperti.
  • Una di queste ha l’incarico di promuovere l’implementazione delle direttive sulle emissioni delle industrie e sulla qualità dell’aria.
Bruxelles
L’IMPEL ha sede a Bruxelles. Foto di N. Samatar/Unsplash

IMPEL, acronimo di European Union Network for the Implementation and Enforcement of Environmental Law, è la Rete dell’Unione europea per l’attuazione e il rispetto del diritto ambientale. L’obiettivo di questa associazione internazionale senza scopo di lucro è infatti quello di garantire un’efficace implementazione delle leggi ambientali europee, promuovendo la collaborazione professionale, l’informazione e lo scambio di buone pratiche tra le autorità di regolamentazione.

Le cinque aree tematiche dell’IMPEL

Fondata nel 1992, l’IMPEL ha sede legale a Bruxelles e conta cinquantasei membri provenienti da trentasei Paesi, tra cui tutti gli Stati membri dell’UE, la Macedonia del Nord, la Serbia, la Turchia, la Svizzera, l’Islanda, la Norvegia, l’Albania e il Kosovo. Attualmente, vanta più di trenta progetti all’attivo, alcuni dei quali sono stati illustrati il primo marzo, in occasione di un open day dedicato. Le sue attività sono finanziate dalle quote di adesione e da sovvenzioni della Commissione europea. È composta da cinque squadre di esperti:

  1. Industry & Air (industria e aria)
  2. Waste & TFS (gestione e spedizione dei rifiuti)
  3. Water & Land (acqua e terra)
  4. Nature Protection (protezione della natura)
  5. Cross-Cutting (strumenti e approcci trasversali)
IMPEL
Le cinque aree tematiche

Le attività legate all’industria e all’aria

Il team Industry & Air, in particolare, si occupa dell’impatto ambientale delle industrie e dell’inquinamento atmosferico. Di fondamentale importanza, in quest’ambito, è il rispetto della Direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali (Industrial Emissions Directive, IED). Altre direttive importanti sono quella sulla qualità dell’aria e la Direttiva Seveso sul controllo degli incidenti industriali rilevanti. Come ha spiegato il team leader Jaakko Vesivalo in occasione dell’open day, sono due i progetti di cui la squadra si sta attualmente occupando.

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Le Lezioni apprese dagli incidenti industriali

Il primo è un ciclo di seminari sulle “Lezioni apprese dagli incidenti industriali”, promosso dal Ministero francese della Transizione ecologica. L’obiettivo è quello di analizzare episodi come esplosioni, incendi e sversamenti verificatisi negli stabilimenti europei per identificarne le cause e valutare l’efficacia delle misure di contenimento. Solo in questo modo, infatti, è possibile comprendere come prevenire, in futuro, eventuali danni ambientali. Il prossimo incontro è previsto per il 23 e il 24 maggio nella città di Marsiglia.

IMPEL
I gruppi di lavoro dedicati alla IED

L’implementazione della IED

L’altro progetto è di supporto all’implementazione della IED ed è portato avanti da vari gruppi di lavoro che hanno diversi obiettivi, fra cui: garantire che il rilascio delle autorizzazioni ambientali sia subordinato all’adozione delle migliori tecniche disponibili (best available techniques, BAT), cioè quelle che promettono la massima tutela dell’ambiente; migliorare la qualità dei BREF, ovvero i documenti ufficiali relativi alle BAT; promuovere la valutazione del rischio come strumento per assicurare una proficua pianificazione degli interventi delle autorità ambientali; e incrementare l’efficacia delle ispezioni. Altri temi specifici riguardano l’economia circolare (riduzione dei rifiuti, uso efficiente delle risorse, diffusione di materiali riciclati al posto di quello vergini); l’incenerimento dei rifiuti, l’allevamento intensivo, i problemi di disturbo pubblico derivanti dalle attività industriali, compresi gli odori e il rumore.


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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.