Sarà pubblicato lunedì 23 dicembre sul sito DossieRse un documento, trasmesso in anteprima a Canale Energia, che fa il punto sulle analisi e sugli studi condotti finora in merito alla diffusione dei veicoli elettrici in Italia. La volontà dell’Rse, che da oltre 10 anni affronta l’analisi del ciclo di vita delle e-car nell’ambito degli studi finanziati dal fondo per la Ricerca di sistema, è quella di fare chiarezza rispetto alle notizie imprecise apparse sulle testate generaliste. Proprio per rispondere al bisogno di una informazione pacata e rigorosa l’Rse ha promosso il lancio di DossieRse, un canale di comunicazione in cui presenta prodotti sintetici ma completi e facilmente assimilabili.
L’analisi dell’RSE nel testo di fine anno
Il documento che Canale energia ha visionato, riporta i benefici derivanti dalla diffusione dei mezzi elettrici sia rispetto alla qualità dell’aria cittadina sia rispetto alla decarbonizzazione dei trasporti. Nel testo, l’Rse rimarca che per poter comparare i mezzi elettrici con quelli dotati di motore endotermico bisogna adottare un approccio “dal pozzo alla ruota” e tenere conto di tutti i fattori che, ancor prima dell’utilizzo dell’automobile, ne determinano l’impatto ambientale.
Nella comparazione tra le tipologie di veicoli, ricorda l’Rse, non bisogna dimenticare di tenere conto delle emissioni legate alla produzione di energia per la ricarica delle batterie, degli effetti provocati dalla dismissione delle batterie oltre che delle emissioni provocate dalla combustione nei motori endotermici. Nell’analisi, l’Rse riprende e chiarisce alcuni dubbi alimentati dalle testate generaliste e legati, ad esempio, al mix energetico usato per la ricarica e alla modalità di produzione dell’energia.
La conclusione, più volte rimarcata dall’Rse e avallata anche da una serie di studi scientifici e di settore, è che l’auto elettrica resta quella con emissione minore di CO2 equivalente. E resta quella con le esternalità ambientali minori, sia in cicli di guida extraurbani che urbani.
Il documento si chiude con una stima relativa alla diffusione dei mezzi elettrici nei prossimi dieci anni, guardando al quadro normativo e alla maggiore concorrenzialità dei modelli a benzina e diesel dettata dall’evoluzione tecnologica.
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