Dopo un anticipo d’estate, buona parte dell’Italia si è risvegliata oggi di fronte a un ritorno dell’inverno, con tanto di nevicate a quote insolitamente basse per il periodo. Chi lavora in campagna è preoccupato, a partire dai viticoltori piemontesi: le gemme, che sono spuntate in anticipo a causa delle temperature miti, rischiano di soccombere per colpa delle nuove gelate.
L’inverno in primavera. L’impulso di aria artica ha raggiunto l’Italia portando pioggia e #neve fino in collina al Nord. Fiocchi bianchi a #Cuneo, neve sull’entroterra ligure oltre i 500m e sull’#appenninoo emiliano con accumuli fino a 30cm a 1200m. Nella foto Lizzano in… pic.twitter.com/1movYDDJQe
— 3B Meteo (@3BMeteo) April 22, 2024
Dovremo abituarci sempre di più, a un clima fatto di estremi. A dircelo è il Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus (C3S) che, in collaborazione con l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), ha pubblicato proprio oggi, in occasione della Giornata mondiale della Terra, il rapporto sullo Stato europeo del clima 2023 (ESOTC 2023).
Copernicus ha un ruolo importante nell’adozione di strategie di adattamento ai cambiamenti climatici
“Il 2023 è stato un anno molto complesso, che ha sorpreso negativamente anche gli scienziati. Centinaia di migliaia di persone sono state colpite da eventi estremi. Fortunatamente, abbiamo una serie di strumenti che possono aiutarci a gestire le emergenze e a prendere delle decisioni a lungo termine”, ha commentato Carlo Buontempo, direttore di C3S, in una conferenza stampa.
🌍🔬 Today, #CopernicusClimate and @WMO release the 2023 #ESOTC report. It details climate conditions, key events, their impacts, and discusses climate policy and action with a focus on human health.
Read the full report here 👉 https://t.co/eySbK69vJk pic.twitter.com/mK8tG2K2ux
— Copernicus ECMWF (@CopernicusECMWF) April 22, 2024
“Nel 2023, l’UE ha assistito a un ulteriore aumento delle temperature e dei fenomeni meteorologici estremi. Copernicus svolge un ruolo importante per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Green Deal”, ha confermato Elisabeth Hamdouch, vicedirettrice dell’unità Copernicus della Commissione europea – DG DEFIS.
L’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente
Come ha spiegato Chris Hewitt, direttore dei servizi climatici dell’Organizzazione meteorologica mondiale, il report di quest’anno si è concentrato molto sugli impatti della crisi climatica sulla nostra società: influisce sulle migrazioni, sulla sicurezza alimentare e sulla salute dei cittadini. “Le ondate di calore sono le più pericolose: il tasso di mortalità è aumentato del 30 per cento negli ultimi vent’anni”, ha spiegato Hewitt.
L’Europa è il continente che si sta riscaldando più velocemente, con un aumento delle temperature pari a circa il doppio della media globale. Il 2023 è stato il secondo anno più caldo mai registrato (o il più caldo, a seconda dei dati che si prendono in considerazione). Le temperature dell’aria sono state superiori alla media per undici mesi all’anno; la temperatura media della superficie dei mari è stata la più alta mai registrata.
Le ondate di calore rappresentano un’emergenza sanitaria
“L’estate non è stata la più calda di sempre, ma è stata ricca di contrasti, dalle inondazioni alla siccità. Al picco dell’ondata di calore di luglio, il 41 per cento dell’Europa meridionale ha sperimentato condizioni di stress da caldo (forte, molto forte o estremo)”, ha raccontato Rebecca Emerton, scienziata del clima di C3S.
Non a caso, “a luglio 2023, la crisi climatica e le ondate di calore sono state dichiarate per la prima volta un’emergenza sanitaria dall’Organizzazione mondiale della sanità”. Lo ha sottolineato Andrew Ferrone, responsabile del Dipartimento di meteorologia dell’ASTA (Administration des services techniques de l’agriculture), presentando poi delle possibili strategie di adattamento, anche a livello sanitario.
I ghiacciai sono in forte sofferenza, avverte Copernicus
Un’altra minaccia per gli esseri umani e gli altri esseri viventi è rappresentata dagli incendi che, l’anno scorso, hanno causato 44 vittime in Europa. 63 persone sono morte a causa delle tempeste, 44 per colpa delle inondazioni. I roghi canadesi hanno generato emissioni da record.
Il 2023, nel suo complesso, è stato il sesto anno più caldo per l’Artico: l’estensione del ghiaccio marino è rimasta sotto la media per la maggior parte del tempo. E a fare i conti con il riscaldamento globale, come ha ricordato Rebecca Emerton, sono anche i ghiacciai: dal 1976, quelli europei hanno perso 850 chilometri cubi di ghiaccio. Fra il 2022 e il 2023, i ghiacciai delle Alpi hanno perso circa il 10 per cento del loro volume residuo.
La produzione di energia pulita è in aumento
Per fortuna, c’è anche una notizia positiva: nel 2023, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha raggiunto la percentuale record del 43 per cento, nel nostro continente. In particolare, l’aumento dell’attività temporalesca tra ottobre e dicembre ha determinato un potenziale di produzione di energia eolica superiore alla media.
L’aumento delle precipitazioni e della portata dei fiumi hanno determinato un potenziale di produzione di energia idroelettrica fluviale superiore alla media in gran parte dell’Europa. Il potenziale di produzione di energia solare fotovoltaica è stato inferiore alla media nell’Europa nord-occidentale e centrale, ma superiore alla media nell’Europa sud-occidentale e meridionale.
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