Le vacanze estive sono solitamente associate a tre tipi di esperienze: mare, montagna o città d’arte. Per chi, quest’anno, ha scelto il mare, ci sono buone notizie: circa 5.000 dei 5.300 chilometri di aree marine adibite alla balneazione, pari al 95,5 per cento del totale, vantano una qualità eccellente. Il 2,7 per cento è di qualità buona, lo 0,8 per cento è di qualità sufficiente, mentre un altro 0,8 per cento è di qualità scarsa.
Più di 30mila campionamenti solo nel 2022
Sono i risultati delle analisi microbiologiche condotte nel corso di quattro anni (2019-2022) dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA), pubblicati il 5 luglio. Solo nel 2022, sono stati più di 30mila i campionamenti effettuati nell’intero Paese – in gran parte dalle agenzie ambientali – per valutare la qualità delle acque di balneazione dal punto di vista sanitario.
I parametri microbiologici su cui si basa il monitoraggio sono le concentrazioni di Escherichia coli ed enterococchi intestinali. A tutela della salute dei bagnanti, la norma prevede anche un monitoraggio di sorveglianza per specie algali potenzialmente tossiche.
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Puglia e Sardegna le regioni con i punteggi migliori
In generale, tutte le regioni hanno raggiunto punteggi molto positivi: le percentuali di costa “eccellente” superano in ognuna l’85 per cento, con punte superiori al 99 per cento in Puglia e Sardegna. Già da diverse settimane sono cominciati anche i campionamenti per il 2023, che proseguiranno per tutta la stagione estiva.
A livello europeo, le acque italiane risultano migliori della media dei Paesi dell’Unione, sulla base dei dati elaborati dall’Agenzia europea dell’ambiente. Un dato su cui riflettere riguarda invece l’aumento delle temperature a livello globale: a giugno 2023, come svelato dal Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus, l’oceano ha registrato temperature superficiali marine più elevate di qualsiasi altro mese di giugno precedente.
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