Greenpeace svela la presenza di PFAS nelle acque potabili lombarde

Il 19 per cento dei campioni analizzati tra il 2018 e il 2022 è risultato positivo alla presenza di tali sostanze chimiche.

PFAS Greenpeace
Foto Unsplash

L’unità investigativa di Greenpeace Italia ha scoperto la presenza di sostanze chimiche perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque destinate al consumo umano in Lombardia. Tramite istanza di accesso agli atti, l’organizzazione ha ottenuto i risultati delle analisi effettuate dai gestori degli acquedotti e dalle autorità sanitarie lombarde. Ha così scoperto che, dei circa 4mila campioni analizzati dagli enti preposti tra il 2018 e il 2022, 738 (circa il 19 per cento) sono risultati positivi alla presenza di PFAS.

Quali sono le aree maggiormente a rischio

È nella provincia di Lodi che si registra la percentuale più elevata di campioni contaminati, ovvero l’84,8 per cento. Seguono le province di Bergamo e Como, con il 60,6 e il 41,2 per cento. L’area milanese si colloca a metà classifica, ma preoccupa comunque il caso della città di Milano, dove quasi un campione su tre risulta contaminato.

PFAS in Lombardia, indagine di Greenpeace

PFAS, un’emergenza ambientale e sanitaria

Anche se la situazione della Lombardia non è paragonabile a quella del Veneto, l’indagine di Greenpeace “svela l’esistenza di un’emergenza ambientale e sanitaria fuori controllo che le autorità locali e nazionali continuano a sottostimare, nonostante sia chiaro che la contaminazione da PFAS coinvolga migliaia di persone, spesso esposte al rischio in modo inconsapevole”, spiega Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia.

“Chiediamo al Governo, al Parlamento e ai Ministeri competenti di assumersi le proprie responsabilità, approvando in tempi brevi una legge che vieti l’uso e la produzione di tutti i PFAS, insieme all’adozione di adeguati provvedimenti di bonifica e all’individuazione di tutti i responsabili dell’inquinamento”.

Leggi anche: La campagna di Greenpeace contro l’inquinamento da PFAS

Queste sostanze chimiche sono pericolose sia per l’ambiente, sia per la nostra salute. Pertanto, l’organizzazione chiede all’Italia di schierarsi al fianco di Germania, Svezia, Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi che hanno presentato una proposta per vietare i PFAS a livello europeo. È possibile aderire all’appello firmando una petizione online.


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