- In occasione dell’anniversario della firma del Protocollo di Montréal, avvenuta il 16 settembre 1987, ricorre la Giornata mondiale per la preservazione dello strato di ozono.
- Grazie a questo trattato internazionale, quasi il 99 per cento delle sostanze ozono lesive è stato gradualmente eliminato.
Il 16 settembre si celebra la Giornata mondiale per la preservazione dello strato di ozono. Esattamente 35 anni fa le Nazioni Unite approvavano il Protocollo di Montréal, volto a ridurre l’impiego delle sostanze che minacciano lo strato di ozono. Entrato in vigore nel gennaio 1989, ad oggi è stato ratificato da 197 Paesi, fra cui l’Italia.
Cos’è l’ozonosfera e qual è il ruolo del Protocollo di Montréal
L’ozonosfera trattiene gran parte delle radiazioni ultraviolette provenienti dal Sole, proteggendo le forme di vita presenti sulla Terra. Sostanze come i clorofluorocarburi (CFC) e gli idrofluorocarburi (HFC) possono danneggiare questa preziosa barriera e provocare il cosiddetto “buco dell’ozono”, un fenomeno che si forma sopra l’Antartide a causa delle specifiche condizioni meteorologiche e chimiche che contraddistinguono tale regione.
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Il Protocollo di Montréal, che ha stabilito delle deadline precise per la progressiva rinuncia alle varie sostanze chimiche dannose per l’ozono, è considerato uno dei più efficaci trattati internazionali nell’ambito della tutela del clima e dell’ambiente. “Celebriamo i 35 anni del successo del Protocollo di Montréal nella protezione dello strato di ozono stratosferico dalle sostanze sintetiche che causano anche il riscaldamento del clima”, ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres. “Grazie a un accordo globale, l’umanità ha evitato una grave catastrofe sanitaria”.
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L’Italia ha favorito la cessazione dell’impiego delle sostanze ozono lesive (ODS), nonché la disciplina delle fasi di raccolta, riciclo e smaltimento con la legge 549/93, successivamente modificata dalla n. 179 del 1997 e ha stabilito la partecipazione al Fondo multilaterale per il Protocollo di Montréal, inteso a sostenere i Paesi in via di sviluppo lungo il percorso, con la legge n. 409 del 29 dicembre 2000.
Thanks to the Montreal Protocol to protect the ozone layer, humanity averted a major health catastrophe.
This #OzoneDay, I call on all countries to emulate this powerful example of multilateralism and choose collective action to end the climate crisis. pic.twitter.com/rXb2VjYan5
— António Guterres (@antonioguterres) September 16, 2022
Uno degli accordi più efficaci per la tutela del clima terrestre
Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), grazie all’accordo, c’è stata una sostanziale riduzione delle emissioni di ODS negli ultimi due decenni e ci sono prove che l’ozonosfera si stia ripristinando e possa riprendersi entro la metà di questo secolo; il buco dell’ozono antartico dovrebbe chiudersi tra il 2060 e il 2070. Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), uno dei pochissimi servizi al mondo in grado di fornire previsioni e analisi tridimensionali al riguardo, lo sta monitorando da vicino. Ad oggi, quasi il 99 per cento delle sostanze ozono lesive è stato gradualmente eliminato.
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