Si celebra oggi la Giornata internazionale dell’azione per i fiumi (l’International Day of Action for Rivers), che il WWF ha deciso di dedicare a una delle specie simbolo di questi preziosi ecosistemi: la lontra (Lutra lutra).
Il Progetto Lontra
I dati raccolti nell’ambito del Progetto Lontra – promosso e finanziato dal WWF Italia, in collaborazione con l’Università del Molise – confermano il ritorno della specie sull’arco alpino italiano, in regioni dalle quali era scomparsa per decenni, come Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Lombardia e Liguria.
La bella notizia deve rappresentare però uno stimolo a impegnarsi ancora di più nella tutela delle lontre, la cui popolazione in Italia si mantiene sugli ottocento-mille individui, numero che rimane al di sotto della soglia di sicurezza di quattromila-cinquemila individui.
Il ruolo ecologico dei fiumi
È opportuno riflettere sul fatto che, tra i fattori che hanno favorito il “ritorno al nord” della lontra, c’è lo sconfinamento di esemplari provenienti da Slovenia, Francia e Austria: come spiega il WWF, i corsi d’acqua sono infatti “formidabili corridoi ecologici naturali, se si mantiene il loro stato di naturalità”.
Non a caso, la Legge europea sul ripristino della natura (Nature Restoration Law) ha stabilito anche la necessità di ripristinare lo scorrimento di almeno 25mila chilometri di fiumi, eliminando le dighe ormai fuori uso. Altri aspetti su cui concentrarsi, secondo il WWF, sono la messa in sicurezza degli attraversamenti stradali e la creazione di nuove aree protette.
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Appuntamento al 29 maggio
I risultati completi del monitoraggio prodotto dal Progetto Lontra verranno presentati il prossimo 29 maggio, in occasione dell’Otter Day, quando il WWF e i partner coinvolti lanceranno anche una nuova proposta per aggiornare l’attuale Piano nazionale per la conservazione della lontra (PACLO).
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