Estate boreale 2024 sotto il segno della polvere sahariana

I dati CAMS

L’estate boreale è il periodo dell’anno con la peggiore qualità dell’aria a livello mondiale. Ciò è causato dalla somma tra fattori d’inquinamento costanti durante tutto l’anno, quali ad esempio le eruzioni vulcaniche, e fattori stagionali come l’aumento dell’incidenza degli incendi boschivi. 

Rapporto di miscelazione dell'SO2 al suolo che mostra un aumento dei valori in tutta Europa in seguito al trasporto del pennacchio dell'eruzione di Reykjanes, secondo la previsione globale CAMS inizializzata il 27 agosto 2024 alle 00 UTC e valida per le 12 UTC. (Fonte: CAMS/ECMWF)
CAMS Profondità ottica totale degli aerosol a 550 nm che mostra il trasporto della polvere sahariana e del fumo degli incendi canadesi attraverso l’Oceano Atlantico settentrionale tra il 1° e il 31 agosto 2024. (Fonte: CAMS/ECMWF)

Incendi boschivi in Sud America e Canada – Estate 2024

A causa delle scarse piogge nei mesi di luglio ed agosto, il Sud America sperimenta episodi massicci di incendi boschivi. Nel 2024, roghi particolarmente intensi hanno colpito gli stati brasiliani di Amazonas e Mato Grosso do Sul oltre che la Bolivia e la regione del Pantanal. Le emissioni causate dagli incendi divampati in queste aree ammontano a 79 megatonnellate di carbonio, una quantità che, secondo i dati CAMS, supera le medie degli ultimi 21 anni.

Anche in Nord America l’estate 2024 ha segnato un trend particolarmente negativo. L’anno corrente è stato contraddistinto da episodi estremi che hanno caratterizzato livelli altissimi di emissioni seconde solo a quelle registrate nel 2023. Particolarmente violenti sono stati gli incendi divampati nel Nord Ovest, dove si sono registrati nuovi picchi negativi con 80 megatonnellate di carbonio emesse. Questo enorme quantitativo di carbonio rilasciato nell’atmosfera ha stabilito un nuovo record regionale che rimaneva imbattuto dal 2003.

L’effetto delle polveri sahariane sulla qualità dell’aria

A peggiorare ulteriormente la qualità dell’aria è la diffusione del particolato proveniente dal Sahara che, trasportato dai venti, ha raggiunto le coste dei Caraibi e dell’America Centrale. Durante il mese di giugno 2024 l’inquinamento derivante dal particolato sahariano ha avuto un impatto estremamente rilevante soprattutto nell’Europa centro-orientale. In alcune aree di Bulgaria, Cipro e Grecia, il livello di PM10 ha superato i valori limite stabiliti dalle norme europee per la qualità dell’aria.

L’impatto delle eruzioni vulcaniche e dell’ozono sulla qualità dell’aria nell’estate boreale 2024

Il bilancio complessivo della qualità dell’aria nell’estate 2024 non si limita agli incendi ed alle polveri sahariane, anche eventi di origine geologica sono entrati a far parte dell’equazione. Il CAMS riporta come due eruzioni vulcaniche avvenute nella penisola islandese di Reykjanes abbiano immesso nell’atmosfera una quantità significativa di anidride solforosa tale dall’essere stata rilevata anche in Germania, Francia e Belgio. 

L’unico trend che non ha superato le medie stagionali quest’anno è quello relativo alla quantità di ozono rilevata, che non ha mai superato le soglie considerate pericolose per la salute umana. 

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