Quest’anno, si torna al trend negativo a cui abbiamo assistito negli anni passati, infatti il giorno in cui la Terra ha esaurito le risorse naturali previste per tutto il 2021, anticipa la sua scadenza e cade oggi 29 luglio. Ad annunciarlo, la consigliera Susan Aitken, alla guida del consiglio comunale di Glasgow, per conto del Global footprint network e dell’Agenzia scozzese per la protezione dell’ambiente (Sepa).
Nel 2021, rispetto allo scorso anno, si registra un aumento dell’impronta carbonica del 6,6%, oltre alla riduzione dello 0,5% della bio-capacità forestale globale, dovuta alla deforestazione in Amazzonia. In Brasile, nel 2020 sono andati perduti 1,1 milioni di ettari e si stima che nel 2021 ci sarà un aumento della deforestazione fino al 43%.
L’importanza dell’Earth overshoot day
Ogni anno, l’Earth overshoot day segna la data in cui l’umanità ha utilizzato tutte le risorse biologiche che la Terra rigenera durante l’intero anno. A oggi utilizza il 74% in più di ciò che gli ecosistemi sono in grado di rigenerare. Secondo il National footprint & biocapacity accounts (Nfa) basato sui set di dati delle Nazioni unite, questo deficit è aumentato costantemente da quando è iniziato il sovrasfruttamento ecologico.
Come si calcola l’Earth overshoot day
La data dell’Earth overshoot day si ottiene dividendo la quantità di risorse naturali che il Pianeta Terra è in grado di generare per quel determinato anno per la domanda di risorse della popolazione globale, moltiplicando per 365.
L’impronta carbonica dei trasporti
Nonostante tutto, nel 2021 l’impronta carbonica dei trasporti rimarrà al di sotto dei livelli pre-pandemia. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (Iea), l’aviazione internazionale dovrebbe calare del 33%. Le emissioni di CO2 prodotte dai viaggi aerei nazionali e dal trasporto su strada rimarranno del 5% inferiori ai livelli del 2019.
Le emissioni prodotte dall’energia
In seguito alla ripresa economica, le emissioni prodotte dall’energia dovrebbero crescere del 4,8% rispetto allo scorso anno. Si prevede inoltre che, l’uso globale del carbone aumenterà nel 2021 e si stima che quest’anno contribuirà al 40% dell’impronta totale di carbonio.
Ogni azienda può contribuire per ridurre l’impronta carbonica
Ogni azienda può, attraverso i propri prodotti e le proprie scelte, essere parte attiva di un sistema virtuoso che si impegnerà ad inquinare sempre meno.
E’ il caso di Sebigas che ha 84 impianti di biogas nel mondo. Tra questi, un impianto alimentato a Forsu (Frazione organica di rifiuto solido urbano) in provincia di Piacenza. Con un totale di 137 tonnellate giornaliere caricate nell’impianto, tratta gli scarti di 600.000 cittadini e consente la produzione di 1.000 Nm3/h. Grazie al processo di digestione anaerobica, sono prodotti 10.000 t/a di compost, destinato al riutilizzo in agricoltura e 36.000 m3/anno di effluente liquido depurato.
L’Italia e il biogas
L’Italia è il terzo produttore europeo di biogas dopo Inghilterra e Germania. Si trova al quinto posto nel mondo dopo Cina e Usa, con un valore economico di 3,2 miliardi di euro. Dal 2008 a oggi, ammontano a 4,5 miliardi di euro gli investimenti che hanno permesso all’Italia di avere 1.700 impianti di biogas in funzione, di cui 1.200 in ambito agricolo. A livello globale, biometano e biogas potrebbero ridurre del 10-15% i gas climalteranti ad effetto serra.
Così Procarton, l‘Associazione europea dei produttori di cartone e cartoncino, che ha come scopo principale quello di promuovere l’uso di questi materiali come mezzo di imballaggio economicamente ed ecologicamente equilibrato. Una loro ricerca ha rilevato che quasi tutti gli adulti europei credono che i governi (96%), così come i retailer (96%), dovrebbero fare molto di più per aiutare l’ambiente. Ecco perché gli imballaggi utilizzati a base di cartoncino sono riciclabili e realizzati con legno coltivato in foreste europee e in modo sostenibile, un perfetto esempio di economia circolare.
Oppure può accadere che, le aziende non abbiano ancora la maturità sufficiente per compiere da sole il processo di transizione ecologica. Per questo si rivolgano ad aziende come Warrant hub. Quest’ultima ha sviluppato i Warrant garden, che assistono le imprese ad attuare questa transizione green. La presentazione di Warrant garden, avrà luogo proprio oggi 29 luglio, presso l’Orto botanico di Bologna, in concomitanza con l’Earth overshoot day 2021. Questa data è stata scelta simbolicamente per parlare di come la sostenibilità potrà concretamente cambiare il modo di fare impresa. Warrant Hub da anni si occupa di sostenibilità in diversi progetti europei. Nel 2019 ha realizzato un tool operativo per la corretta certificazione delle attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di obiettivi di transizione ecologica. Dall’anno scorso, collabora nella redazione di Greenitaly, la ricerca annuale di fondazione Symbola e Unioncamere sul valore della green economy.
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