Il Commissario unico per la depurazione delle acque e Utilitalia hanno siglato, il 20 novembre, un protocollo d’intesa per superare le procedure d’infrazione in campo fognario-depurativo promosse dalla Corte di giustizia europea nei confronti dell’Italia.
L’intesa è stata firmata dal commissario Maurizio Giugni e dal direttore generale della Federazione Giordano Colarullo. Sono responsabili, per i rispettivi soggetti, Stefano Vaccari e Tania Tellini.
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Le 4 procedure d’infrazione sulla depurazione delle acque
Il protocollo prevede la realizzazione congiunta di attività che dovranno sostenere gli interventi necessari al superamento delle infrazioni in tema di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue. Quelle oggi aperte sono quattro:
- la procedura 2004/2034 – sentenza C-565/10, già in sanzione pecuniaria – sui centri urbani oltre i quindicimila abitanti, prevalentemente dislocati in Sicilia;
- la procedura 2009/2034 – sentenza C-85/13 – riferita alle aree sensibili;
- le due procedure 2014/2059 e 2017/2181 in discussione con la UE prevedono oltre 600 interventi in 13 regioni italiane, per la metà delle quali il Commissario svolgerà il ruolo di Soggetto attuatore.
L’intesa, infine, stimolerà anche la realizzazione di studi congiunti per monitorare l’evoluzione del settore idrico. Sarà una “strategica l’alleanza tra chi lavora quotidianamente, seppur con diverse responsabilità, in una realtà tanto complessa”, commenta in una nota stampa Giugni. Così da mettere “a fattor comune le rispettive esperienze per individuare le migliori tecnologie per promuovere l’economia circolare anche in questa fase del ciclo idrico integrato”, conclude Colarullo.
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