La multa semestrale a carico dell’Italia per le inadempienze relative agli interventi di depurazione delle acque diminuisce. I rallentamenti riguardanti 25 agglomerati provocati dalla pandemia di Covid-19 hanno influito profondamente. L’esecutivo UE ha rinunciato a recuperare circa 3,6 milioni di euro. Pertanto, per il periodo indicato la sanzione scende a circa 19 milioni di euro.
Multa semestrale in calo per l’Italia
“Un risultato significativo in un periodo di riferimento che è quello del mio predecessore, il professor Rolle, cui va dato merito di un’azione importante che da un anno a questa parte stiamo intensificando”, commenta in nota il commissario straordinario unico Maurizio Giugni. “Lavoriamo contemporaneamente su ben 98 interventi, contando anche le altre tre procedure d’infrazione contro l’Italia non ancora sfociate in multa”.
Nei sei mesi precedenti l’Italia aveva versato 23,8 milioni. L’auspicio è che nei prossimi mesi si vedranno “non solo nella regressione della sanzione” ma anche “benefici effettivi su un territorio contraddistinto da evidenti carenze, in primis nella definizione del Servizio idrico integrato”, rimarca Giugni.
Con la sentenza C-251/17 la Corte di Giustizia europea ha condannato l’Italia al pagamento per la procedura 2004/2034 di una multa di circa 30 milioni di euro per 74 agglomerati e quasi sei milioni di abitanti equivalenti. “La realizzazione di depuratori e reti fognarie, assieme al lavoro negoziale delle autorità italiane, ha consentito nei tre successivi semestri di stralciare agglomerati idrici o quote parte degli stessi”. Un milione e duecento mila abitanti equivalenti sono ora serviti da impianti conformi, “permettendo così il risparmio di 6,2 milioni di euro”.
Un progresso possibile, evidenzia la nota, grazie sia all’avanzamento delle opere sia alla “corretta informativa alla Commissione sull’effettiva realtà dei singoli territori”, osserva il sub commissario Stefano Vaccari. Attività, quest’ultima, in capo al dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio, dei ministeri della Transizione ecologica e della Coesione, oltre ovviamente della struttura commissariale.
In Sicilia nuovi bandi per i sistemi di depurazione delle acque
Su quattro procedure a suo carico, solo per la 2004/2034 l’Italia paga una sanzione economica che tocca soprattutto la regione Sicilia. la Trinacria ha 45 agglomerati sui 68 complessivi. Ieri, 28 luglio, il commissario straordinario Giugni ha avviato due gare a Sciacca e Torregrotta in Sicilia.
Complessivamente le gare valgono 10 milioni di euro: 7,2 milioni la gara pubblicata dalla centrale di committenza Invitalia per l’agglomerato di Sciacca, che prevede “la realizzazione di oltre diciotto chilometri di condotte per collegare aree urbane e costiere residenziali saccensi, in cui oggi la rete dinamica risulta assente o non collettata al depuratore, già oggetto di un intervento di adeguamento per arrivare a coprire 47.500 abitanti equivalenti”. Altri 2,9 milioni sono della gara di Invitalia per la realizzazione di un nuovo sistema di collettamento fognario che dovrà trasportare i reflui urbani da Torregrotta e da altri piccoli centri della provincia verso l’impianto di Giammoro, frazione di Pace del Mela.
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