SuoloDati climatici di qualità per promuovere una gestione più sostenibile del territorio. Per frenare l’erosione del suolo Copernicus climate change service (C3s), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf) per conto dell’Unione europea, fornisce informazioni sul passato, sul presente e sul futuro del clima consultabili attraverso l’applicazione Climate data store (Cds).

“Oggi l’erosione del suolo è ampiamente considerata come una delle principali minacce intersettoriali del cambiamento climatico. Siamo consapevoli che le risorse del suolo si stanno esaurendo nel corso del tempo e quindi è fondamentale agire adesso per prevenire ulteriori perdite”, ha commentato in una nota stampa Samuel Almond, sectoral information system officer di C3s. “Le nostre stime e proiezioni sull’erosione del suolo saranno un importante strumento per i decision-maker dei settori interessati (quali industria dei trasporti, gestione delle risorse idriche e agricoltura) per la pianificazione di strategie sostenibili”, ha precisato.

Umidità del suolo

Tra le variabili idrogeologiche misurate da C3s nei bollettini climatici mensili c’è il tasso di umidità del suolo. Le misurazioni da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche di tutto il mondo sono utilizzate per monitorare i cambiamenti della temperatura globale dell’aria in superficie, ghiacci marini e altre variabili idrogeologiche.
Di seguito i risultati sulle condizioni di umidità del suolo nel mese di novembre:

  1. In Europa orientale, vicino al Mar Nero, nelle porzioni meridionali e orientali della penisola iberica, in Islanda e Scandinavia occidentale e settentrionale hanno avuto un tasso di umidità inferiore alla media;
  2. In Norvegia è stato un mese particolarmente siccitoso, con il più basso livello di precipitazioni mai registrato;
  3. In Europa centrale e occidentale, soprattutto nella zona del Mediterraneo centrale, il livello di precipitazioni è stato sensibilmente superiore alla media, provocando inondazioni in alcune aree e con un tasso di umidità al suolo superiore alla media.

Incendi e composizione atmosferica

La misurazione dell’umidità del suolo può contribuire all’elaborazione di sistemi di previsione degli incendi e alla misurazione dei livelli di anidride carbonica nell’aria. Il Copernicus atmosphere monitoring service (Cams), implementato da Ecmwf per conto dell’UE, monitora la posizione e le emissioni degli incendi nel mondo attraverso il Global fire assimilation system (Gfas). Un recente lavoro del Cams ha stilato un inventario delle emissioni naturali che provengono dal suolo come sottoprodotti dei processi microbici che avvengono nel terreno. A influenzare la quantità di emissioni diversi fattori: umidità dell’aria, temperatura, tipo di ecosistema e pratiche agricole.

Dagli studi effettuati è emerso che gli incendi verificatisi questa estate nel Circolo Polare Artico hanno provocato l’emissione in atmosfera di oltre 50 mega tonnellate di anidride carbonica. La latitudine e l’intensità di questi incendi sono stati particolarmente inusuali a causa di un clima più secco con meno precipitazioni e relativa umidità, riporta C3s nei bollettini climatici.

 


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