La crisi climatica ridisegna il confine fra Italia e Svizzera

Il Monte Cervino, con i suoi 4.478 metri d’altezza, è uno dei simboli delle Alpi. A condividere tanta bellezza sono il Comune italiano di Cervinia e quello svizzero di Zermatt. I cambiamenti climatici, purtroppo, stanno modificando anche il suo aspetto, come quello di tanti altri elementi del paesaggio a cui siamo abituati. L’arretramento dei ghiacciai potrebbe presto costringere il Governo italiano e quello svizzero – che ha già dato il proprio via libera venerdì scorso – a spostare la linea di confine fra le due nazioni, come riporta il Guardian in un articolo del 29 settembre.

“Certe sezioni del confine sono definite dallo spartiacque o dalle linee di cresta dei ghiacciai, del ‘firn’ o delle nevi perenni”, ha dichiarato il Governo svizzero in una nota citata da Bloomberg. “Queste formazioni stanno cambiando a causa della fusione dei ghiacciai”.

Firn: s. m., ted. [dall’agg. dialettale firn «vecchio di un anno»]. – In meteorologia e in glaciologia, termine di uso internazionale per indicare sia la neve allo stato granulare sia la massa nevosa che riempie il bacino d’alimentazione dei ghiacciai (v. firnificazione). Fonte: Treccani

L’impatto dei cambiamenti climatici sui ghiacciai alpini

Anche le note località sciistiche della zona saranno interessate dalla modifica, che riguarda importanti punti di riferimento: Testa Grigia, Plateau Rosa, Rifugio Carrel e Gobba di Rollin. I ghiacciai svizzeri hanno perso il 4 per cento del loro volume nel 2023, secondo l’Accademia Svizzera delle Scienze. Si tratta del secondo calo annuale più significativo, dopo quello del 6 per cento registrato nel 2022. I ricercatori del Comitato Glaciologico Italiano hanno invece rilasciato recentemente dei dati allarmanti riguardo allo stato di salute del ghiacciaio della Marmolada, altro simbolo delle Alpi, che rischia di scomparire entro il 2040.