Il settore turistico è fortemente influenzato dai cambiamenti climatici. Lo si nota soprattutto durante la stagione invernale al progressivo diminuire, con gli anni, del numero di giorni in cui si può sciare.
Il programma europeo Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dall’European Centre of Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF), per conto dell’Unione europea, vuole offrire dati e strumenti e supportare i soggetti che operano in ambito turistico. Lo farà attraverso il Sectoral Information Service (Sis) realizzato dal C3S e dal partner TourismeTransport Territoires Environnement Conseil (Tec).
Il Sis metterà a disposizione degli indicatori sulla condizione climatica pan-europea (livelli di neve, Holiday climate index, dati sulle acque superficiali, temperature lacustri, indici sugli incendi boschivi) per favorire “l’adattamento” del comparto turistico nel breve, medio e lungo periodo. I soggetti potenzialmente interessati vanno agenzie ambientali ai tour operator, dagli investitori in infrastrutture e servizi alle associazioni turistiche, dalle compagnie di consulenza ai decisori politici.
Oltre a questi, gli utenti, che ne vorranno fare uso potranno sfruttare applicazioni web interattive, dati e tool costruiti sulla base del Climate Data Store (CDS). Le informazioni saranno rese disponibili in diversi formati: scaricabili come mappe, dati grezzi, grafici e accounting per bisogni specifici.
Gli indici
Gli operatori del settore turistico potranno usare i seguenti indici:
Holiday climate index (Hci) – Seasonal forecasts; long-term future projections
Il cambiamento climatico può alterare la competitività e la stagionalità delle destinazioni turistiche. L’Holiday climate index potrà essere sfruttato per modellare strategie di marketing e investimenti futuri in base alle previsioni stagionali e di lungo periodo.
Lake water surface temperature (Lwst) – Seasonal forecasts
Le variazioni stagionali della temperatura dell’acqua superficiale potrebbero influenzare la stagione balneare, la praticabilità degli sport d’acqua e le attività che si svolgono su ghiaccio. Le previsioni stagionali, a sei mesi, della Lake water surface temperature possono aiutare a stabilire l’inizio e la fine delle stagioni sportive, a pianificare campagne promozionali e a schedulare eventi e tempi di lavoro degli staff.
Mountain tourism meteorological and snow indicators (Mtmsi) – Past conditions; long-term future projections
I Mountain tourism meteorological and snow indicators offrono informazioni sul turismo di montagna e sulle condizioni delle stazioni sciistiche presenti sulle cime europee. Tiene conto delle previsioni meteorologiche e legate alle temperature, della durata delle nevicate, naturali o “artificiali”, e delle variazioni di altitudine.
Montagna e variazioni climatiche
A lavorarci Samuel Morin dello Snow Research Centre (Centro di studi della neve, Météo-France) vicino a Grenoble e Bruno Abegg dell’Institute for Systemic Management and Public Governance dell’Università di St. Gallen in Svizzera.
Si sono concentrati, in particolare, sui lavori legati alle piste da sci. Sono partiti dalle difficoltà registrate durante l’estate nel disegnare le discese, tagliando la vegetazione e rendendo la superficie più liscia possibile, e dalla necessità di sparare neve durante la stagione invernale. Samuel Morin ha dichiarato sul sito web del programma Copernicus: “Ogni anno si può avere più o meno neve ma i gestori degli impianti sciistici possono mantenere stabili le condizioni della neve tenendo conto di un ampio range di fattori sfidanti legati alle condizioni climatiche”.
Il Mountain Component del SIS Tourism è il primo a operare in una scala pan-europea usando la Nomenclature of Territorial Units for Statistics (NUTS-3) che consente di integrare gli indicatori legati al clima a quelli socio-economici. Morin continua: “Calcoleremo gli impatti del clima sulla neve naturale, su quella artificiale e la combinazione delle due”.
Con questo indicatore sarà possibile raffrontare lo stato dell’impianto sciistico in condizioni di gestione o assenza di gestione della neve. I risultati saranno uno spunto per i soggetti terzi che vogliono fornire prodotti e pianificare una formazione a chi si deve occupare della gestione.
Il caso studio: l’Association of Swiss Cable Cars (Seilbahnen Schweiz, SBS)
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