l Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (C3S) ha pubblicato i dati relativi al novembre 2024, evidenziando anomalie significative nella temperatura globale. La maggior parte dei risultati riportati si basa sul set di dati della rianalisi ERA5, che utilizza miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche di tutto il mondo. Secondo il rapporto, il mese di novembre 2024 è stato il secondo più caldo mai registrato, con una temperatura media dell’aria di 14,10°C, superando di 0,73°C la media del periodo 1991-2020. Questo dato pone il 2024 sulla strada per diventare l’anno più caldo mai registrato, con una temperatura media globale già superiore di 1,62°C rispetto ai livelli preindustriali.
Europa e mondo: riscaldamento e squilibri climatici
In Europa, il novembre 2024 ha registrato una temperatura media terrestre di 5,14°C, 0,78°C sopra la media storica, con valori particolarmente alti in Russia settentrionale e alcune regioni nord-orientali e sud-occidentali del continente. Fuori dall’Europa, anomalie termiche elevate hanno interessato Canada orientale, Stati Uniti centrali, Messico e gran parte dell’Africa nordoccidentale, mentre temperature inferiori alla media si sono osservate nell’Antartide e nell’ovest degli Stati Uniti. Il riscaldamento non si è limitato all’atmosfera; la temperatura media delle superfici marine (SST) ha raggiunto 20,58°C, il secondo valore più alto mai registrato per il mese di novembre.
Condizioni idrologiche estreme
Le precipitazioni hanno evidenziato uno scenario variegato: mentre Europa occidentale e centrale si sono registrati livelli inferiori alla media, regioni quali l’Islanda, la Scandinavia e i Balcani hanno sperimentato precipitazioni abbondanti. Fuori dall’Europa, anomalie sono state registrate nelle Filippine, che sono state colpite da tifoni che hanno provocato forti piogge e danni significativi. Condizioni di siccità, invece, hanno interessato regioni come il Messico, il Brasile e il Corno d’Africa.
Ghiacci marini in declino
Anche i ghiacci marini continuano a registrare valori minimi storici. Nel novembre 2024, l’estensione del ghiaccio marino artico è risultata inferiore del 9% rispetto alla media, mentre l’Antartide ha raggiunto il valore più basso mai registrato, con un’estensione inferiore del 10% rispetto alla norma.
L’urgenza climatica
Samantha Burgess, vicedirettore del C3S, ha dichiarato: “Con il 2024 che si conferma l’anno più caldo mai registrato, è più urgente che mai intraprendere azioni climatiche ambiziose.” Nonostante i record, il superamento temporaneo della soglia di 1,5°C non implica la violazione dell’Accordo di Parigi, ma rappresenta un chiaro campanello d’allarme.
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