Ridurre le emissioni di gas serra nell’intero ciclo di vita e mettere a disposizione dei propri clienti questo strumento per favorire la valutazione e la compensazione delle emissioni. Questi gli obiettivi principali con cui Crocco, azienda specializzata nella produzione di imballaggi secondari in plastica, ha realizzato un studio scientifico sull’impronta ambientale della propria produzione di film termoretraibile, materiale utilizzato per il confezionamento di prodotti food & beverage. L’iniziativa è il primo esempio in Italia di mappatura della Carbon footprint realizzata da un’azienda del settore packaging flessibile. Il report ha preso in considerazione l’intera produzione di film plastico termoretraibile stampato fuori linea realizzata nel 2017 presso gli stabilimenti di Cornedo Vicentino (Vicenza), distinguendo per tipologia di caratteristiche del film e sistema di distribuzione.
I dati
Dallo studio emerge come le emissioni generate per 1kg di film siano pari a 5,47 kg CO2 equivalenti, come certificato da CSQA. Inoltre, se si considera l’intero ciclo di vita del film termoretraibile stampato fuori linea, i dati mostrano come l’impatto maggiore sia quello registrato nelle fasi di acquisizione delle materie prime (55%), nel post consumo (25%) e nella fase di produzione (12%). L’utilizzo e il trasporto rappresentano invece una voce marginale (rispettivamente: 6 e 1%). In totale le emissioni generate dall’intera produzione realizzata nel 2017 da Crocco si attestano a 39.500 tonnellate di CO2 equivalente.
Accordo volontario con il Minambiente
Lo studio è il primo caso di report sulle emissioni del packaging flessibile che viene redatto nell’ambito di un accordo volontario con il Ministero dell’Ambiente, sottoscritto nel giugno 2018. Il programma prevede la valutazione dell’impronta ambientale dei prodotti/servizi/organizzazioni, che dal 2011 il Ministero dell’Ambiente promuove come buona pratica di collaborazione pubblico-privato, con il coinvolgimento di oltre 200 soggetti, tra aziende, comuni e università, mettendo in campo azioni concrete per la riduzione delle emissioni di gas serra.
Promuovere innovazione e sostenibilità
“Abbiamo effettuato l’analisi della Carbon Footprint per valutare la prestazione ambientale e descrivere le fonti d’impatto sull’intero ciclo di vita, dalla produzione al fine vita, in ottica di innovazione e di implementazione di processi produttivi più sostenibili”,ha commentato in una nota Renato Zelcher, a.d. di Crocco.
“Si tratta di uno strumento particolarmente innovativo in Italia, che si svolge all’interno di un accordo volontario con il Ministero dell’Ambiente. Inoltre, questa analisi rappresenta anche un elemento a disposizione dei nostri clienti, che potranno così intraprendere azioni di valutazione e di compensazione dell’impatto ambientale dei propri prodotti”, ha concluso Zelcher.
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