Cambiamento climatico: comprensioni dei rischi e percezioni errate

Il sondaggio condotto in 32 Paesi da Ipsos

Il 76% degli italiani è preoccupato per le conseguenze del cambiamento climatico e, più in generale, per il 74% della popolazione mondiale. Un dato che risulta in aumento in 18 dei 27 Paesi monitorati, sottolineando una crescente consapevolezza delle minacce immediate, particolarmente evidente nelle regioni ad alto rischio climatico. Sono queste le maggiori evidenze del sondaggio People and climate change, public attitudes to the climate crisis and the transition to net zero, realizzato da Ipsos per sensibilizzare ai temi della Giornata Mondiale della Terra che si celebra il 22 aprile.

cambiamento climatico
Foto di Markus Spiske su Unsplash.

Italiani chiedono maggiore impegno a livello nazionale

Strano che paia, si registra una diminuzione del senso di responsabilità personale: “In tutti i Paesi intervistati, meno persone rispetto al 2021 ritengono necessaria un’azione individuale” si legge a commento nella nota stampa. Un trend che è particolarmente evidente nelle economie avanzate, suggerendo una possibile “eco-fatica” o un senso di impotenza di fronte alla vastità del problema. La disparità tra i Paesi del G7 e il resto del mondo risulta un dato particolarmente preoccupante. I primi mostrano i cali più significativi sia nell’impegno personale che nella richiesta di maggior impegno del proprio governo: “Questo solleva interrogativi sulla leadership globale nella lotta al cambiamento climatico e sulla percezione di responsabilità nei paesi industrializzati”. L’Italia emerge come unica eccezione con i cittadini che ritengono necessario un maggiore impegno nazionale.

Un altro aspetto critico emerso dal sondaggio è la percezione diffusa di un sacrificio eccessivo. Il 36% degli intervistati ritiene infatti che il Proprio paese stia già facendo troppo per combattere il cambiamento climatico, con picchi in Canada e Francia: “Questa percezione potrebbe essere influenzata da fattori economici e politici locali, evidenziando la necessità di una comunicazione più efficace sui benefici a lungo termine dell’azione climatica”.

Leggi anche Cambiamento climatico: italiani per rapida transizione energetica

Cambiamento climatico: comprensioni dei rischi e percezioni errate

Nonostante una crescente consapevolezza dei rischi climatici, su alcune questioni importanti, cruciali per la transizione dai combustibili fossili, si registrano ancora percezioni errate. Circa un terzo degli intervistati (29%) crede erroneamente che non ci sia consenso scientifico sugli effetti del cambiamento climatico. In Europa, molti temono che la transizione alle energie rinnovabili porterà a un aumento dei prezzi dell’energia, con picchi in Germania (59%), Paesi Bassi e Belgio (entrambi 56%).

Nonostante queste preoccupazioni, c’è chiaramente anche un certo ottimismo suibenefici ambientali della transizione energetica. Il 54% prevede un impatto positivo sulla qualità dell’aria, il 45% si aspetta miglioramenti nella salute pubblica, e il 46% anticipa benefici per la fauna globale. Questi risultati evidenziano “una preoccupante mancanza di consapevolezza sulle sfide globali che stiamo affrontando” afferma Ipsos. La tendenza a sovrastimare i progressi potrebbe portare a un “falso senso di sicurezza, ostacolando gli sforzi necessari per raggiungere gli Sdgs”.

Leggi anche Consiglio UE: “Cambiamento climatico è minaccia esistenziale”


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.