Caldo estremo, giugno ancora da record

E la siccità nel sud Italia solleva preoccupazioni riguardo al settore agricolo e al benessere degli animali negli allevamenti

Quello del 2024 è stato il giugno più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media dell’aria superficiale di 16,66 °C, pari a circa 1,50 °C in più rispetto alla media mensile del periodo preindustriale (1850-1900).

giugno 2024, Copernicus

È il dodicesimo mese consecutivo a raggiungere o superare la soglia di 1,50 °C, indicata dall’Accordo di Parigi come limite “accettabile” di aumento delle temperature medie globali.

È anche il tredicesimo mese di fila che si conferma il più caldo nella registrazione dei dati ERA5 per il rispettivo mese dell’anno. A svelarlo sono le ultime analisi del Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus (C3S), rese note l’8 luglio.

Soffrono anche gli oceani

“Si tratta di qualcosa di più di una stranezza statistica, che evidenzia un cambiamento importante e continuo del nostro clima”, commenta Carlo Buontempo, direttore di C3S. “Anche se questa specifica serie di eventi estremi a un certo punto finirà, siamo destinati a vedere nuovi record infranti man mano che il clima continuerà a riscaldarsi. Questo è inevitabile, a meno che non smettiamo di aggiungere gas serra nell’atmosfera e negli oceani”.

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La temperatura superficiale marina (SST) media per giugno 2024 su 60°S-60°N è stata di 20,85 °C, il valore più alto mai registrato per il mese, il quindicesimo di fila a battere il record. L’estensione del ghiaccio marino artico è stata del 3 per cento al di sotto della media, mentre quella del ghiaccio marino antartico lo è stata del 12 per cento.

Resta grave la situazione in Sicilia

La temperatura media europea per il mese di giugno 2024 è stata di 1,57 °C superiore alla media per il periodo compreso tra il 1991 e il 2020, rendendo il mese il secondo giugno più caldo in Europa. Hanno registrato condizioni più secche della media l’Irlanda, gran parte del Regno Unito e dell’Europa orientale, la Fennoscandia e l’Italia meridionale.

giugno Copernicus caldo

“L’emergenza resta grave in Sicilia, con gli animali rimasti senza cibo e acqua e i campi arsi dalla mancanza di pioggia. Molte aziende hanno addirittura rinunciato a raccogliere il grano, mentre in alcune zone la produzione è stata letteralmente azzerata, con un crollo medio comunque superiore al 50 per cento del raccolto. Ma l’assenza di pioggia sta colpendo anche gli alberi da frutto e minaccia vigne e uliveti”, avverte Coldiretti in una nota stampa.

L’allarme di Coldiretti e l’appello di Essere Animali

Su richiesta dell’associazione, la Regione ha emesso dei voucher per consentire agli allevatori di acquistare il foraggio necessario all’alimentazione degli animali, ma la situazione resta estremamente grave, con “le greggi costrette a bere nel fango dei pochi invasi che non sono stati completamente prosciugati dalla siccità”.

 

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Essere Animali sottolinea come le misure attuate negli allevamenti per ridurre le temperature estreme cui sono sottoposti lavoratori e bestiame, dai ventilatori alle doccette refrigeranti, siano implementate “in funzione della produttività e non del benessere degli animali di per sé: il problema è la produttività e il rischio che gli allevatori abbiano delle perdite economiche, non che gli animali soffrano o che questo sistema sia una delle cause alla base degli eventi estremi”, sostiene l’organizzazione che si batte per il benessere animale.


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