I requisiti di sostenibilità ambientale investono tutti i settori, tra cui quello della logistica e del trasporto su mezzi pesanti. Molto si può fare grazie al biognl, prodotto attraverso la liquefazione di un gas rinnovabile quale il biometano. Sono partiti da questo assunto Biomet spa, proprietaria dell’impianto di trattamento rifiuti di San Rocco al Porto (LO), che si occupa della produzione di biometano da rifiuti e Crp spa, Centro riparazioni piacentino, che hanno sottoscritto un memorandum of understanding.
Biomet e Crp sottoscrivono un memorandum of understanding
Il biognl ha un ampio potenziale per ridurre le emissioni nel settore della mobilità, inclusi il trasporto marittimo e stradale. Il progetto di cooperazione tecnologica e commerciale do Biomet e Crp vuole apportare il proprio contributo in un settore, quello della logistica e dei trasporti pesanti, che necessita di una decisa decarbonizzazione.
Biomet ha già iniziato la costruzione della prima filiera integrata italiana del biognl da rifiuti umidi. Composta da impianti di trattamento, liquefazione e distributori stradali, sarà capace di rifornire gli autotrasportatori di biometano liquido.
Crp, storica società piacentina di vendita e riparazioni di veicoli industriali, svilupperà il mercato dei mezzi a gas naturale liquefatto, in modo che i clienti possano rifornirsi con prodotto bio.
Per Antonio Barani, amministratore delegato di Biomet, si tratta di “un accordo di rilevanza strategica, che ci permette di creare, con aziende del territorio, partnership commerciali importanti a beneficio dell’ambiente”.
Stefano Repetti, presidente di Crp dichiara: “Sono entusiasta per questo progetto insieme a Biomet che conferma la volontà di Crp di stare al fianco dei propri clienti per affrontare insieme le sfide che il futuro prossimo ci riserva, tra cui la sostenibilità dei carburanti impiegati dai nostri mezzi”.
Il potenziale del biognl
Il biognl ha un grosso potenziale all’interno della mobilità sostenibile, infatti la futura domanda di biognl nel settore trasporti, è stimata dalla società di consulenza Navigant in 461TWh entro il 2030, che corrisponde al 45-50% della capacità produttiva totale di biometano in Europa. Inoltre, ha il vantaggio di poter essere movimentato utilizzando le infrastrutture esistenti dedicate al Gnl, senza la necessità di investimenti addizionali.
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