In Italia, ci sono ancora 58 milioni di metri quadrati di coperture in cemento-amianto, oltre a 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto e, nel 2020, nel nostro Paese le vittime sono state settemila. Nel 2019 la regione Lombardia ha controllato 3.476 cantieri di bonifica e 1.256 imprese. Nel 2018, sono stati 3.606 i cantieri controllati e 1.456 le imprese.
I dati di regione Lombardia
Il numero di interventi di bonifica di amianto, che includono quello compatto e friabile, nel 2019 sono stati rispettivamente 10.298 e 636; nel 2018, sono stati 11.226 e 586. In Lombardia, nello stesso anno, la quantità di amianto rimossa è stata di 127.758.296 chili, mentre nel 2019 di 118.629.123 chili.
Lo scorso 5 ottobre, La Giunta regionale ha approvato la delibera che prevede la Relazione amianto relativa al biennio 2018/2019 sullo stato di attuazione della legge regionale del settembre 2003: “Norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e smaltimento dell’amianto”.
Gli obiettivi della relazione
La relazione ha edotto il Consiglio regionale sui risultati ottenuti dalle azioni intraprese sia a tutela delle persone che dell’ambiente e sui pericoli che ne derivano, al fine di consentire al Consiglio e alle Commissioni di valutare i diversi rischi che possono sorgere dall’esposizione a questo materiale.
Lo studio, che sarà pubblicato integralmente sul sito web di regione Lombardia, ha coinvolto le Ats e il Centro operativo regionale (Cor) presso la Clinica del lavoro di Milano e l’Arpa per l’area ambiente.
Priorità della Giunta è la rimozione dell’amianto
“Prosegue l’impegno di regione Lombardia per la rimozione dell’amianto”, afferma in una nota stampa l’assessore all’ambiente e clima Raffaele Cattaneo, “che rimane una priorità per questa Giunta. Questa relazione segna un ulteriore passo in questa direzione. Abbiamo contezza di quanto il problema sia ancora diffuso”.
Il piano di regione Lombardia
“I dati supportano il Piano regionale di azione sull’amianto”, spiega in nota l’assessore regionale al welfare e vicepresidente Letizia Moratti, “che si propone di ottimizzare l’attività del Centro operativo regionale (Cor) per censire le esposizioni ad amianto pregresse e migliorare la sorveglianza epidemiologica sul loro andamento. Ciò attraverso la costituzione del Tavolo tecnico mirato al quale partecipano Ats, Asst e Unità operativa ospedaliera di medicina del lavoro”.
Il Piano si pone l’obiettivo di studiare i datisulla gestione e il trasferimento dei rifiuti, risultato dell’attività di bonifica. Il tutto, facendo in modo che i costi e le aree di smaltimento siano compatibili con la tutela ambientale. Altro obiettivo del Piano è quello di rimuovere l’amianto in tempi brevi, attraverso l’ausilio di bandi, nonché controllare continuamente la sua rimozione dagli edifici.
Gli interventi di tutela ambientale
La Relazione 2018-2019 raccoglie e documenta tutto il lavoro svolto a livello di prevenzione e monitoraggio dalla direzione generale Welfare e di Tutela ambientale, realizzati dalla direzione Ambiente e Clima.
A partire dal 2019, per la prima volta, le competenze delle direzioni generali suddette includono anche le tubazioni idriche interrate e il controllo dei cantieri di bonifica. Non solo, vanno infatti dalla sorveglianza sanitaria alla verifica satellitare del cemento amianto, comprendendo gli incentivi e la rimozione, la stima dei volumi di discarica necessari allo smaltimento sul territorio regionale. Oltre a ciò, le competenze comprendono anche il rilascio delle autorizzazioni per le discariche.
Le azioni future della Regione
“Il raggiungimento dell’intesa Governo-Regioni”, dichiara la Moratti, “permetterà di offrire la stessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti all’amianto, a una più ampia platea di soggetti, quali quelli inseriti negli elenchi Inail”.
“A questa attività”, aggiunge, “si somma l’attivazione dell’indagine sulle dichiarazioni di usi indiretti dell’amianto nella rete idrica degli acquedotti dei Comuni lombardi e la verifica da parte delle Ats della qualità dei dati e sugli eventuali programmi di bonifica o dismissioni delle tubature residue in cemento-amianto”.
Il Programma predefinito (PP9) “Ambiente, clima e salute” prevede uno scopo specifico finalizzato a potenziare la rete tra gli operatori sanitari, così da conoscere meglio e acquisire maggiore consapevolezza dei danni provocati dall’amianto e migliorare la salute dei lavoratori.
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