La schiuma e i rifiuti galleggianti presenti sul lungomare di Napoli sono associabili alle acque in eccesso presenti nelle tubature e nei collettori fognari, colpevoli di sversamenti in mare. Questo è uno dei risultati dei 434 campioni prelevati lungo tutto il litorale campano nel mese di maggio dall’Arpa Campania, con l’ausilio della flotta nautica di proprietà dell’Agenzia e il coordinamento della UO Mare.
Acque di balneazione, l’esito dei campionamenti di maggio
“L’andamento generale dei controlli in mare per il mese di maggio è stato migliore rispetto a quello riscontrato nel mese di aprile”, riporta il Snpa. Sempre in linea generale, circa il 3% dei prelievi è risultato non conforme ai valori limite di legge, dati presenti anche sul portale dell’Agenzia dedicato alla balneazione.
Oltre a Napoli, altri elementi critici sono emersi nelle acqua di balneazione “Testene” ad Agropoli (SA) e “Foce di Patria” a Castel Volturno (CE). Nel primo caso, sono stati rilevati valori difformi degli enterococchi intestinali in prossimità della foce del fiume. Nel secondo, si sta procedendo con ulteriori indagini ulteriori. A Maiori, invece, permane il divieto di balneazione come previsto dalla delibera della giunta regionale n. 583 del 16.12.2020.
Le analisi microbiologiche dei prelievi effettuati nelle acque “Agnone” di Montecorice per la presenza di acqua torbida, con particelle in sospensione di colore marrone e sospetti di sversamenti anomali di materiali organici reflui, hanno dato esito favorevole e ora sono in corso ulteriori controlli, anche anche allo sbocco del sistema di depurazione del Comune.
Sono state riammesse all’uso balneare, invece, le acque di Sapri (Lungomare di Sapri), Praiano (Praiano), Massa Lubrense (Marina di Crapolla), Ercolano (La Favorita) grazie agli esiti favorevoli delle analisi.
È stato escluso, infine, il rischio da contaminazione fecale delle acque dei comuni di Vico Equense, Forio di Ischia, Massa Lubrense (Marina di Crapolla) e Castel dell’Ovo e località “La Favorita” a Napoli. In tutti i casi è stata segnalata la presenza di schiuma beige o marroni, talvolta di muchi filamentosi a strie e di rifiuti. I campioni effettuati nel mese di maggio non hanno però rivelato nessun superamento dei valori microbiologici di legge.
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