Meteorologia, strumento contro la crisi climatica. Ora “Necessaria un’azione coordinata tra tutti i paesi”

Il commento della ricercatrice Erika Coppola del centro di fisica teorica Ictp di Trieste tra gli autori dell'ultimo rapporto AR6 wgiI dell'Ipcc nel corso della 72esima giornata mondiale della meteorologia dedicata alla riduzione del rischio catastrofi

72esima giornata mondiale della meteorologia
Melting earth. Global warming. Climate change.http://www.istockphoto.com/images/audio_play.png – Preflight Check

La World meteorogical organization ha tenuto presso la Sapienza di Roma il 23 marzo una giornata di approfondimenti in occasione della 72esima Giornata mondiale della meteorologia. Quest’anno il focus è stato “Allertamento e azione tempestiva. Informazioni idrometeorologiche e climatiche per la riduzione del rischio di catastrofi”.

Un ruolo centrale quello delle scienze meteorologia per la riduzione del rischio  come  ha ricordato Carlo Cacciamani, direttore dell’agenzia ItaliaMeteo realtà che si pone come attore di coordinamento tra i diversi enti che fanno previsioni meteo. Così da rendere più omogenea la valutazione del rischio nel Paese.

Ormai è scientificamente provata la responsabilità antropica dell’aumento della temperatura” rimarca a margine della giornata la ricercatrice Erika Coppola del centro di fisica teorica Ictp di Trieste tra gli autori dell’ultimo rapporto AR6 wgiI dell’Ipcc intervistata sul luogo da Canale Energia. “L’azione deve essere fatta tutti insieme per essere efficace. Non importa chi produce cosa. Le proposte dell’Ipcc sono orientate verso le città intelligenti, l’energia intelligente e così via. Non abbiamo alcuna autorità legislativa, ci limitiamo a fornire gli strumenti per poter rendere scibile la deriva verso cui si muove il Pianeta”.

Azione di conoscenza e sensibilizzazione che rende “necessaria un’azione coordinata tra tutti i paesi”.

A livello pratico spiega la ricercatrice tra le ultime attività del Ipcc “c’è stata la partecipazione alla Cop 26. Qui abbiamo portato le nostre proposte e le priorità. Spetterà poi ai governi accettare le proposte e renderle effettive all’interno dei propri confini. Sono scelte di carattere politico”.


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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.