Giuseppe Blasi, responsabile del dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del Ministero delle politiche agricole e forestali, ha firmato, ieri 24 giugno, il decreto sostenibilità che dovrà stabilire le regole per il “sistema di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola”. Un passo importante per dare finalmente il via allo standard di sostenibilità del settore
L’obiettivo è costituire un disciplinare basato sul sistema nazionale di produzione integrata, che integri ambiente, economia e aspetto sociale. Un obiettivo che vedrebbe primeggiare le aziende vitivinicole italiane in Europa essendo il nostro il primo Paese ad adottare un simile standard.
La speranza del settore è che si arrivi a concludere la prassi giuridica in tempo per la prossima vendemmia. Intanto il Mipaaf ha istituto il comitato della Sostenibilità vitivinicola.
Il valore della sostenibilità ambientale nelle aziende vitivinicole
La sostenibilità rappresenta un driver importa per il comparto basti pensare che secondo una recente indagine realizzata da Wine Intelligence, su un campione di 17 mila intervistati in 17 paesi, I vini prodotti in modo sostenibile sono al secondo posto tra 13 giovani tipologie produttive che offrono maggiori opportunità di crescita economica, secondi solo ai biologici.
Stati Uniti, Germania e Regno Unito sono tra i paesi con una maggior sensibilità dei consumatori verso i vini sostenibili. Si tratta delle tre nazioni in cui i vini italiani primeggiano per esportazioni, quindi è evidente come l’opportunità per il settore sia strategica.
Intanto l’Unione italiana vini accoglie con favore la possibilità data alle imprese che oggi già vantano certificazioni ambientali di essere inserite – senza costi e per un periodo transitorio di 2 anni – nel nuovo standard della sostenibilità, evitando così doppi adempimenti.
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