In questo periodo di feste si moltiplicano le occasioni di convivialità durante le quali ci ritroviamo a bere alcolici, bevande la cui produzione ha un impatto ambientale non indifferente. Questi effetti variano a seconda della modalità di coltura della pianta da cui viene ricavato il drink e dal metodo di distillazione, senza tralasciare le emissioni causate dai trasporti e dagli imballaggi utilizzati. A metterlo nero su bianco è ora uno studio realizzato dall’Università del Surrey (Regno Unito), che ha stilato una classifica degli alcolici che “inquinano di più”.
Gin e vodka le bevande più inquinanti
In base alla ricerca le bevande più inquinanti sono gin e vodka, che sono ricavate da un mix di cereali. La loro preparazione richiede una quantità elevata di acqua e pesticidi e il processo di distillazione sfrutta un quantitativo di energia superiore alle altre tipologie di alcolici.
Rum e tequila
Anche il rum non è da meno. Questa bevanda viene ottenuta dalla canna da zucchero che, oltre a sfruttare elevati quantitativi di acqua, ha effetti deleteri in termini di erosione e inquinamento del suolo nei Paesi tropicali. Stesso discorso per la la tequila, generalmente prodotta in Messico.
L’opzione del sidro
A essere più ecologiche sono invece le bevande a minor tasso alcolico, come ad esempio il sidro. In questo caso per la preparazione si utilizza la fermentazione naturale che richiede un minor dispendio di energia.
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