La tecnologia per contrastare la crisi climatica nella viticoltura italiana

Due start up selezionate dal programma di accelerazione AgriFoodtech FoodSeed

La filiera vitivinicola italiana rappresenta un’eccellenza nel suo genere con oltre 696.000 ettari di vigneti e una produzione stimata di 41 milioni di ettolitri nel 2024 (+7% rispetto al 2023). Eppure è sotto pressione a causa degli effetti del cambiamento climatico e della necessità di rendere i processi produttivi più sostenibili. Si tratta di una sfida che ha portato il settore vitivinicolo italiano ha subire perdite superiori a 1 miliardo di euro solo nell’ultimo anno.

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Regioni come Abruzzo, Campania e Marche, stanno vivendo importanti momenti di siccità con perdite produttive che hanno superato il 40%. Mentre geli, grandinate e nubifragi fuori stagione, rendono difficile pianificare la gestione agricola, compromettendo la qualità delle uve e incidendo sulla competitività del settore.

Alberto Barbari Regional VP Italy di Eatable Adventures
Alberto Barbari Regional VP Italy di Eatable Adventures

La viticoltura italiana è un simbolo della nostra identità e della nostra economia, ma oggi più che mai necessita di innovazione per affrontare le sfide climatiche ed economiche” Alberto Barbari, regional VP Italy di Eatable adventures. “BeadRoots e Agreen Biosolutions rappresentano due esempi concreti di come la tecnologia possa supportare il settore, garantendo produttività e sostenibilità. Attraverso l’Open Innovation, possiamo costruire un futuro in cui il vino italiano continui a eccellere nel mondo. Investire in soluzioni tecnologiche avanzate e sostenibili è fondamentale per preservare la qualità e la competitività del vino italiano nel panorama globale”.

Start up per salvaguardare al comparto

Il programma di accelerazione AgriFoodtech FoodSeed, della Rete Nazionale di CDP Venture Capital SGR, realizzato con il supporto di Fondazione Cariverona, UniCredit ed Eatable Adventures ha individuato due startup nazionali: BeadRoots e Agreen Biosolutions, che grazie a tecnologie sostenibili e innovative cercano di combattere la crisi climatica nel comparto.

BeadRoots: ottimizzazione dell’utilizzo di acqua nei vitigni

BeadRoots è una startup biotecnologica, con sede a Lecce, che ha sviluppato polimeri superassorbenti di origine naturale. Questi sono in grado di migliorare la ritenzione idrica del suolo e rilasciare gradualmente l’acqua alle radici delle viti, contenendo l’evaporazione. Una innovazione che permette di ridurre il consumo idrico fino
al 40%, contrastando la siccità.

Si tratta di polimeri 100% biodegradabili che contribuiscono al miglioramento della fertilità del suolo senza lasciare residui nocivi e stimolano la presenza di batteri benefici, con effetti positivi anche sulla produttività delle viti. Inoltre i primi test su colture vitivinicole stanno dimostrando come gli idrogel possano rappresentare un alleato strategico nelle aree più colpite dalla siccità.

Agreen Biosolutions: oli ozonizzati per una viticoltura sostenibile

Agreen Biosolutions con sede a Udine, ha invece ideatp OZ.ON, un innovativo olio ozonizzato in grado di aumentare del 30% la resistenza delle piante agli stress climatici e potenzia le loro difese naturali contro parassiti e malattie. In questo modo è possibile ridurre fino al 50% l’uso di pesticidi chimici. Il prodotto è un biostimolante e agisce sia in fase preventiva sia curativa e offre una risposta concreta alle richieste europee in termini di riduzione dell’impatto ambientale.

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