L’Unione Europea riprende in mano la questione sostenibilità di pesticidi e prodotti fitosanitari e guarda alla proposta di ridurre entro il 2030 l’uso e i rischi dei prodotti fitosanitari (PPP) del 50% a livello UE, nonché l’uso di pesticidi più pericolosi.
Un obiettivo a cui mancano però frecce nell’arco. Difatti la relazione sullo stato di avanzamento presentata dalla presidenza ceca al Consiglio Agricoltura e pesca del 12 dicembre rileva che “la valutazione d’impatto della Commissione non fornisce analisi quantitative adeguate in merito al potenziale impatto della proposta sul settore agricolo dell’UE e potenziale aumento della dipendenza alimentare, né considera l’impatto del divieto proposto di prodotti fitosanitari in aree sensibili, in particolare data la limitata disponibilità di alternative a basso rischio ai normali pesticidi chimici, e senza requisiti simili per i prodotti alimentari importati nel mercato dell’UE”.
Dalla relazione emerge anche che gli obiettivi di riduzione a livello nazionale dovrebbero essere decisi in modo flessibile, tenendo conto delle condizioni specifiche di ciascuno Stato membro.
La decisione rimandata tra sei mesi
Dovendo garantire in primis la sicurezza alimentare il Consiglio UE ha chiesto alla Commissione di presentare i dati mancanti quanto prima e comunque entro sei mesi dalla sua entrata in vigore. Nonostante ciò per evitare di rallentare il processo, la decisione di porre i limiti di cui sopra andrà avanti.
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