Con 47 voti favorevoli, 37 contrari e 2 astensioni, la Commissione Ambiente del Parlamento UE ha deciso che entro il 2030 si dovranno ridurre di almeno il 50% l’uso e il rischio dei pesticidi chimici di sintesi e del’ 65% l’uso dei cosiddetti “pesticidi più pericolosi”.
Tale votazione dovrà essere confermato dalla plenaria del Parlamento UE, prevista il 20-23 novembre 2023.
Un voto, quello di oggi 24 ottobre, che va in netto contrasto con la proposta della Commissione europea di rinnovare l’autorizzazione del glifosato per altri 10 anni contro cui non si è raggiunta la maggioranza qualificata.
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Nel quadro europeo l’Italia è apparsa divisa. PD e Movimento 5Stelle hanno votato per la riduzione dei pesticidi, mentre Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega hanno votato contro.
Un votazione che se confermata andrà a toccare anche il Piano di Azione Nazionale Pesticidi (scaduto nel febbraio 2019) italiano. Difatti il nostro Paese al momento prevede un obiettivo di riduzione del 62% per tutti i pesticidi e del 54% per quelli più pericolosi.
La posizione del WWF
Il WWF si dichiara molto soddisfatto su questa votazione su cui si era molto mobilitato. Non ultimo la scorsa settimana, attraverso la provocazione #IlPandaSiamoNoi, il WWF ha lanciato la sua campagna Sustainable Future, in cui denunciano come a livello globale, vengono utilizzate 3,5 milioni di tonnellate di pesticidi all’anno.
“Questo voto della Commissione Ambiente è un segnale positivo dopo mesi di polemiche e tentativi delle Associazioni agricole e dell’industria di bloccare la discussione sul nuovo Regolamento SUR e per una significativa riduzione dei pesticidi – commenta Eva Alessi, responsabile sostenibilità del WWF Italia– oggi è stato fatto un importante passo in avanti nella giusta direzione sulla strada della transizione ecologica dell’agricoltura in Europa, attendiamo con maggiore fiducia e speranza il voto in plenaria del Parlamento europeo”.
Come cambierà l’uso dei pesticidi chimici
La votazione di oggi ha anche un impatto sull’uso dei pesticidi chimici che vengono vietati nelle aree sensibili come tutti gli spazi verdi urbani compresi parchi, parchi giochi, campi sportivi, sentieri pubblici e aree Natura 2000 e il rispetto di una zona cuscinetto di cinque metri in tutte le aree agricole.
Nelle aree in cui saranno ammessi potranno essere impiegati come ultima risorsa.
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