Servono 4 miliardi per l’accesso alla cucina pulita in Africa

Circa l’80% delle famiglie africane utilizza per cucinare combustibili fumosi o ad alte emissioni, con gravi danni alla salute e all'ambiente

Più di un miliardo di persone in Africa non hanno la possibilità di cucinare in sicurezza. Circa l’80% delle famiglie africane utilizza per cucinare combustibili fumosi o ad alte emissioni, come legno, cherosene, carbone e sterco. Tutte pratiche che incidono sul cambiamento climatico e sulla salute delle persone, soprattutto delle donne, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA).

Per questo, l’IEA ha convocato centinaia di leader da tutto il mondo nella sede UNESCO a Parigi, per un vertice sulla cucina pulita in Africa. Lo scopo è portare la questione nelle agende globali e mobilitare impegni finanziari da parte di governi, agenzie e banche di sviluppo, settore privato e organizzazioni umanitarie.

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IEA Summit on Clean Cooking in Africa

4 miliardi di dollari per cucinare in sicurezza

Secondo l’IEA sono necessari almeno 4 miliardi di dollari per affrontare il problema. L’IEA stessa ha intenzione di contribuire con 2 miliardi. Ma non è l’unica.

L’accesso alla cucina pulita riguarda la dignità e la giustizia. Fa parte anche della questione ambientali, in quanto si riuscirebbe a contrastare parte della deforestazione. Se non agiamo oggi, entro 10 anni moriranno oltre sei miliardi di persone. La Banca Africana di Sviluppo quindi stanzierà due miliardi di dollari per trovare una soluzione”, ha dichiarato Akinwumi Adesina, presidente della Banca Africana di Sviluppo.

Ribaltare le ingiustizie alimentari e sociali deve diventare una priorità globale – ha commentato António Guterres, Segretario Generale ONU -. Noi come Nazioni Unite abbiamo preparato una road map per raggiungere l’obiettivo della cucina a emissioni zero entro il 2050”.

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Antonio Guterres, Segretario generale ONU

Clean cooking: tra salute, sviluppo economico e salvaguardia dell’ambiente

Non si tratta solo di una questione legata alla salute personale. Poter cucinare in sicurezza è fondamentale per garantire uno sviluppo equo nei paesi coinvolti, appianando le differenze di genere. “Potendo cucinare con tranquillità le donne avranno più tempo di dedicarsi ad attività produttive, o di studiare, contribuendo così alla crescita economica”, ha spiegato la presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan.

Inoltre, le attività di cucina generano il 2% delle emissioni legate al riscaldamento degli impianti. Senza contare che l’utilizzo di combustibili per cucinare è responsabile di 3,7 milioni di morti premature a livello globale ogni anno.

Cucinare dovrebbe essere sempre una fonte di vita. Non una causa di morte”, ha concluso Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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Nata a Roma, laureata in relazioni internazionali e giornalista professionista. Interessata all’ambiente, alla transizione ecologica e al mondo che cambia, sempre con un occhio ai social network.